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Questo articolo è stato pubblicato il 29 novembre 2013 alle ore 06:51.

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MIRANDOLA (MO)
Non si ferma lo sviluppo di Bellco. L'azienda biomedicale di Mirandola, che fa capo al fondo Charme II della Montezemolo & Partners Sgr, dopo aver ripreso in tempi da record la produzione interrotta dal terremoto, continua ad espandersi con un nuovo investimento che la proietta nel settore dei liquidi per la dialisi e l'emofiltrazione. Leader di mercato nella produzione di sistemi avanzati per l'emodialisi e la depurazione extracorporea del sangue, ha completato l'acquisizione dell'80% della HBiofluids, azienda farmaceutica valtellinese specializzata in liquidi medicali e medicine a uso infusionale. «Si tratta di un investimento strategico che ci permette di completare la catena del valore», spiega Tommaso Beolchini, membro del consiglio di amministrazione di Bellco. Il 20% dell'azienda lombarda, ad altissima tecnologia, resterà nelle mani della vecchia proprietà, l'imprenditore argentino Juan Boris Scalesciani. Per l'impresa emiliana un'altra tappa di un piano di espansione sostenuto anche, all'inizio dell'anno, dall'ingresso nel capitale, con una quota del 20%, di due fondi di investimento, Amadeus Capital Partners e Capital Dynamics. «Proseguiamo con il progetto – dice Carlo Medici, ceo dell'azienda biomedicale – di fornire un servizio sempre più integrato ai centri di dialisi pubblici e privati. Puntiamo a crescere in maniera significativa anche nel campo della terapia intensiva». Con due stabilimenti di produzione (uno a Mirandola, quartiere generale, l'altro a Tolosa, in Francia), 390 dipendenti e un fatturato che supera i 103 milioni, Bellco è presente all'estero in oltre 50 Paesi, con filiali dirette in Europa Occidentale. Produce annualmente circa duemila apparecchiature per la dialisi, oltre 3,5 milioni di filtri. Oggi il 55% del suo volume d'affari è generato dalle esportazioni. In Canada, dove detiene la leadership nel settore delle macchine per la dialisi, ma anche in Francia, Belgio Spagna. Tra i bacini commerciali anche Messico, Corea e Cina. Produce annualmente circa duemila apparecchiature e oltre 3,5 milioni di filtri. Numeri destinati a raddoppiare con un investimento da 4 milioni sull'automazione che porterà la produzione di filtri a quota 7 milioni.
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