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Questo articolo è stato pubblicato il 29 novembre 2013 alle ore 15:25.
L'ultima modifica è del 29 novembre 2013 alle ore 15:35.

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Dal Mundialito alla scuola di italiano per migliaia di stranieri, l'associazione Arcobaleno compie 30 anni. Il 17% delle organizzazioni di volontariato presenti a Milano ha come obiettivo l'integrazione dei migranti. Arcobaleno nasce nel 1983 e da allora di strada nei sentieri dell'accoglienza ne ha fatta tanta. In quell'anno, erano presenti a Milano non più di 20mila stranieri (contro i 230mila attuali). Gli svizzeri occupavano il primo posto con 2.294 presenze; i filippini non arrivavano a 300, oggi sono 120 volte di più. Da allora, un cambiamento radicale!

Nei primi anni '80, la popolazione straniera giovane era costituita per la maggior parte da europei, studenti e studenti lavoratori, e da non-europei impiegati nei ristoranti e nelle famiglie come collaboratori domestici. Era facile vederli la domenica al parco Lambro, divertirsi con un pallone. E fu spontaneo per coetanei italiani aggregarsi a loro, fare amicizia. Di lì a poco, venne l'idea di un torneo di calcio con vere e proprie squadre nazionali . L'idea piacque, si diffuse sui tanti campetti di periferia; si arruolarono giocatori sugli autobus, in piazza Duomo, avvicinando chi aveva tratti somatici esotici… In breve arrivò l'adesione di 24 diverse formazioni, la metà delle quali non europee: Palestina e Israele, Iraq e Iran, Eritrea ed Etiopia, Sierra Leone, Filippine, Vietnam, Egitto, Sri Lanka, El Salvador…

Nacque così il "Mundialito", come venne chiamato il torneo, sull'onda di quello ben più importante vinto dall'Italia l'anno precedente, 3-1 contro la Germania.

Per affrontare un impegno tanto esaltante quanto impegnativo, il 21 febbraio 1983 si costituì l'Associazione Arcobaleno, per la quale venne scelto il motto : "Amare la patria altrui come la propria" – prendendolo dal pensiero di Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari e divenuta cittadina onoraria di Milano nel 2004.
Che di spirito fraterno ci fosse bisogno, fu subito chiaro considerando che fra alcune delle etnie in gara erano in corso guerre, esistevano barriere ideologiche e politiche quasi insormontabili, odii inveterati.

"Quasi un miracolo ed un esempio per tutto il mondo", commentò Carlo Maria Martini durante la cerimonia di premiazione. Si era infatti giunti al termine del torneo senza incidenti, vedendo anzi crescere di giorno in giorno l'amicizia reciproca, gli ex-nemici stringersi la mano…

Il Mundialito ebbe 6 edizioni e fu fermato da una serie di circostanze che limitarono la disponibilità di tempo e di mezzi. Ma lo spirito di amicizia non venne meno e sviluppò altre forme di solidarietà verso i nuovi arrivati, proprio all'inizio della trasformazione demografica di Milano.

Si organizzarono corsi di italiano e si intensificarono i rapporti interculturali con i gruppi vicini all'associazione, favorendo così l'integrazione e il percorso verso una piena cittadinanza.

Oggi l'associazione Arcobaleno conta 80 volontari, in gran parte giovani, di cui 50 impegnati nell'insegnamento della lingua e nella formazione informatica. La scuola, completamente gratuita, è aperta anche nel week-end; ha 1400 iscritti alle classi di italiano, di cui metà sotto i 30 anni.

Il laboratorio teatrale, con una quarantina di attori dilettanti di origine straniera, allestisce due spettacoli ogni anno, a Natale e all'inizio delle vacanze estive. Sono forti momenti di aggregazione e di espressione dei talenti formati nelle diverse culture.
Il banco alimentare distribuisce ogni mese 40 q.li di cibo.

Con lo sportello lavoro si assistono circa 800 (2012) uomini e donne nella preparazione del CV e nella ricerca di una occupazione nei siti specializzati. Si offrono corsi di formazione per assistenti familiari e sarte. E' il lavoro la nuova frontiera della solidarietà, specialmente per chi di loro manca di una rete parentale di sostegno.

Negli ultimi anni si è consolidata la collaborazione con altre associazioni aventi scopi affini - ad esempio, la Rete Scuole Senza Permesso, che collega 18 scuole nel territorio milanese - e ciò consente una migliore sensibilizzazione del territorio e lo sviluppo di progetti intesi a favorire una società interculturale coesa.

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