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Questo articolo è stato pubblicato il 30 novembre 2013 alle ore 13:13.

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La coppa del mondo non è il primo pensiero per gli azzurri dello sci nordico, che si apprestano a correre il mini tour finlandese a Kuusamo, le tre prove della "Ruka Triple" a segnare l'inizio della stagione. L'aveva dichiarato chiaro e tondo lo stesso Roland Clara, uno dei nostri fondisti di punta, quando stava rifinendo la sua preparazione un mesetto fa. L'obiettivo è l'Olimpiade di Sochi. Casomai un bel piazzamento al Tour de Ski tra dicembre e gennaio, perché va bene allenarsi ma non bisogna perdere di vista lo spirito delle competizioni. Prima ci sarà poca carne al fuoco per le squadre italiane, con tante prove sprint e a tecnica classica, tradizionalmente meno consone per gli atleti coordinati da Silvio Fauner.

Giorgio Di Centa, a 41 anni e all'alba della sua ventesima stagione a livello internazionale, punta soprattutto a qualificarsi per l'evento in terra russa in calendario il prossimo febbraio. L'estate l'ha vista bloccato una decina di giorni per un'ernia del disco; chiaramente la sua forma fisica non potrà essere al massimo a Kuusamo, considerando poi che tutto il carico di lavoro è stato impostato in vista di Sochi. Se prevedibilmente sarà della partita, potrà giocarsi le sue carte in particolare nella staffetta 4x100 e nella maratona del fondo di 50 km, le due gare che lo videro trionfare a Torino 2006. In Finlandia si partirà con uno sprint, per poi passare a una prova di 10 km a tecnica classica (metà distanza per le donne), chiudendo con una tappa a inseguimento a tecnica libera, rispettivamente dieci e 15 km in campo femminile e maschile. Andranno in scena anche le altre discipline nordiche, salto e combinata.

Oltre a Clara e Di Centa, ci saranno David Hofer, Dietmar Noeckler, Fabio Pasini e Federico Pellegrino, il più giovane di un gruppo in cui prevalgono gli atleti molto maturi sulle primizie. Noeckler s'è messo in luce lo scorso inverno proprio nel classico passo alternato, riempiendo quello spazio lasciato vuoto dai compagni e dimostrandosi pronto a competere con i maggiori specialisti mondiali. L'anagrafe è certamente più leggera per le donne; il problema qui è la mancanza d'esperienza, dovendo rifondare da zero una squadra vincente dopo i ritiri di Arianna Follis e Marianna Longa nel 2011. Mentre il settore maschile sta continuando a cercare un nuovo leader, che possa sostituire Di Centa quando deciderà di appendere gli sci stretti al chiodo. C'è un'Olimpiade che aspetta un mastino come lui. Però il futuro dovrà chiamarsi con qualche altro nome.

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