Appuntamento con le Universiadi sulle Dolomiti di Fiemme e Fassa

Sarà il Trentino a ospitare dall'11 al 21 dicembre la 26a edizione delle Universiadi invernali. A darsi appuntamento sulla neve saranno oltre 3.600 tra atleti, tecnici e dirigenti provenienti da 61 nazioni. Per questa piccola provincia alpina, incastonata tra il Lago di Garda e le Dolomiti, è una sfida e un'occasione di grande visibilità internazionale.

Sedi di gara saranno Trento (pattinaggio artistico e short track), il Monte Bondone (snowboard e freestyle), Pergine (hockey femminile), Baselga di Piné (pattinaggio, velocità e curling), la val di Fiemme (sci nordico, biathlon e hockey maschile) e la val di Fassa (sci alpino e hockey maschile). La sede dell'organizzazione è a Trento, dove mercoledì 11 dicembre si svolgerà anche la cerimonia inaugurale in Piazza Duomo. Fulcro della vita cittadina, la monumentale piazza è chiusa ai lati dalla cattedrale di San Vigilio, dal Palazzo Pretorio (oggi sede del Museo diocesano tridentino) e da belle case affrescate; al centro la settecentesca fontana del Nettuno. La cerimonia di chiusura è invece prevista il 21 dicembre allo stadio del ghiaccio di Canazei.

Novità assoluta per la val di Fiemme sarà il "biathlon", dove i partecipanti competono in due specialità, il tiro a segno con la carabina e lo sci di fondo. Questa disciplina non fa parte della famiglia degli sport "nordici" della Fis (ha infatti una propria federazione internazionale autonoma, l'Ibu), ma anche i "biathleti" sono convocati nella vallata trentina, che nella sua storia può vantare oltre 120 eventi di Coppa del Mondo e tre Campionati del Mondo in poco più vent'anni. Lo stadio del salto di Predazzo sarà l'arena di gara e tra le candidate ai podi di categoria l'azzurra Lisa Demetz incarna una concreta speranza di medaglia per l'Italia.

La torcia delle Universiadi è stata accesa il 6 novembre da Papa Francesco durante una breve cerimonia, prima dell'udienza generale in piazza San Pietro a Roma. Quando il presidente del Comitato organizzatore Sergio Anesi ha invitato il Pontefice in Trentino, Papa Francesco ha risposto con una battuta: «A Trento per un Concilio?», collegando l'odierna manifestazione sportiva allo storico Concilio tridentino, che si concluse proprio 450 anni fa, nei primi giorni di dicembre del 1563.

La torcia è stata soprannominata "il fiore delle Alpi" perché ricorda nella forma e nel colore la genziana, un resistente simbolo dell'incontro fra sport, innovazione tecnologica e ambiente. La 26a Universiade vuole infatti essere un'edizione "smart", che il Trentino ha conquistato all'ultimo momento dopo la rinuncia della Slovenia. Tra i punti forti che hanno favorito l'arrivo dell'Universiade invernale in Trentino vi è la tradizionale esperienza di questa terra nell'organizzazione di grandi eventi sportivi e il consolidato patrimonio in tema di ospitalità, turismo, sicurezza e infrastrutture. Con un budget inferiore alle precedenti Universiadi invernali e un solo anno di lavoro preparatorio, il Comitato organizzatore – con l'Università di Trento e la Provincia autonoma - punta a mettere a frutto l'esperienza dimostrata ancora di recente dai Mondiali di Sci Nordico in val di Fiemme lo scorso febbraio (dove l'Italia è però rimasta a secco di medaglie, pur avendo sfiorato il podio nella 4x10 km uomini e nello sprint donne).

Protagonisti di queste Universiadi saranno anche gli studenti impegnati come volontari e i ricercatori che approfitteranno dell'Universiade per proporre nuove idee volte a sfruttare lo sport quale volano di innovazione. In quest'ambito il Comitato organizzatore di Trentino 2013 ha previsto un bando per attivare una serie di collaborazioni con dipartimenti e gruppi di ricerca dell'Università di Trento. Di sport, ricerca e innovazione si parlerà anche nella conferenza internazionale "University Sport: Inspiring Innovation", promossa dall'Ateneo trentino e in programma a Rovereto il 9 e 10 dicembre 2013, proprio alla vigilia dell'apertura ufficiale delle Universiadi.

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