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Questo articolo è stato pubblicato il 30 novembre 2013 alle ore 08:24.
L'ultima modifica è del 19 giugno 2014 alle ore 10:52.

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Si sblocca finalmente il decreto attuativo per la "Sabatini bis": nei giorni scorsi è arrivato il via libera del ministero dell'Economia. Lo annuncia Flavio Zanonato, ministro dello Sviluppo economico, intervenendo a Manifutura 2013, evento organizzato dal centro studi Nens: «L'altro ieri anche il ministro dell'Economia ha firmato il decreto» che consentirà di far partire il credito agevolato per micro, piccole e medie imprese che effettuano investimenti, anche mediante leasing finanziario, in macchinari, impianti, beni strumentali, attrezzature produttive, hardware, software e tecnologie digitali. Ora il provvedimento – previsto dal "decreto del Fare" dello scorso giugno – dovrà essere registrato alla Corte dei conti prima della pubblicazione in Gazzetta.

Zanonato conferma inoltre (si veda Il Sole 24 Ore del 15 novembre) che è praticamente saltato l'intervento per ridurre la componente A3 della bolletta elettrica mediante l'emissione di bond del Gestore servizi energetici. Lo stop del Tesoro è arrivato in considerazione del rischio di incidere, oltre che sul debito, anche sul deficit. L'operazione sulle rinnovabili avrebbe dovuto consentire un taglio di circa il 7% su una bolletta annua complessiva da quasi 42 miliardi, con benefici da concentrare soprattutto a favore delle piccole e medie imprese. «Questo intervento non è possibile – spiega Zanonato – ma stiamo comunque cercando qualche soluzione alternativa». Per ora nel "collegato sviluppo", atteso per martedì al Consiglio dei ministri, sulla riduzione della componente A3 ci sarà solo una delega al governo.

"Legge Sabatini bis" e rinnovabili sono solo due aspetti delle politiche incisive su credito ed energia che le imprese sollecitano soprattutto in una fase di crisi. Anche di questo si è discusso all'evento annuale organizzato da Nens, il centro studi di area Pd, con l'impegnativo titolo "La strategia nazionale per il rinascimento dell'industria: il salto di qualità nelle politiche industriali e le nuove traiettorie dell'intervento pubblico". La giornata di lavori, aperta da Vincenzo Visco e chiusa da Pier Luigi Bersani, ha ospitato interventi di esponenti politici e dell'industria sui temi delle due relazioni introduttive di Massimo Mucchetti, presidente Commissione Attività produttive del Senato, e del direttore scientifico di Manifutura, Paolo Bonaretti.

Per gli organizzatori di Manifutura, il rilancio di una vera politica industriale deve passare da un più esteso intervento dello Stato, chiamato a determinare traiettorie di sviluppo, a partire da una manifattura tecnologicamente avanzata, da politiche che integrino industria ed ecologia e dalla valorizzazione del patrimonio culturale. Soprattutto, è la tesi, occorrerebbe rendere strutturali politiche che soffrono di eccessiva discontinuità come gli interventi a sostegno dell'efficienza energetica e il credito d'imposta per la ricerca.

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