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Questo articolo è stato pubblicato il 30 novembre 2013 alle ore 08:43.

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MILANO
Tour de force contrattuale, in questi giorni, per il rinnovo di numerosi accordi in scadenza. Dopo il via libera, a metà settimana, all'ipotesi di rinnovo contrattuale del settore delle spazzole e pennelli (4mila addetti) è stata raggiunta ieri una pre-intesa relativa al contratto dei calzaturieri. In questo caso, sono più di 100mila gli addetti coinvolti in Italia L'accordo tra Assocalzaturieri e Filctem-Femca-Uiltec prevede un aumento di 112 euro nel triennio (calcolato al terzo livello), suddiviso in tre tranche: 30 euro dal prossimo gennaio, altri 60 euro a partire dal 2015 e infine 22 euro da luglio dello stesso anno. Le parti hanno concordato anche una «una tantum» di 300 euro, che coprirà i mesi di di vacanza contrattuale, e che sarà erogata in due tranche: 100 euro, da gennaio dell'anno prossimo e 200 euro da giugno. Il montante salariale, lungo tutto il triennio, è di 2.350 euro, superiore a quello del precedente contratto stipulato.
Per Stefania Pomante, segretaria nazionale di Filctem, si tratta di «un risultato di tutto rispetto, che rappresenta una concreta risposta in difesa del reddito dei lavoratori». L'intesa raggiunta migliora inoltre diverse parti normative: la soglia di stabilizzazione dell'apprendistato professionalizzante, per esempio, è stata elevata al 70 per cento, inoltre, ha ricordato Paolo Pirani, leader della Uiltec, l'accordo prevede «l'introduzione di alcune rilevanti novità in tema di contrattazione territoriale».
Mentre si attende, la prossima settimana, la conclusione dei tavoli relativi al rinnovo della gomma plastica e del tessile, sempre ieri si è registrata una rottura al tavolo del gas acqua, contratto che interessa circa 45mila lavoratori. Anigas, Anfida, Assogas, Confindustria Energia, Federestrattiva, Federutility, dopo un incontro con Filctem, Femca e Uiltec, «hanno preso atto con rammarico – si legge in una nota – della mancanza dei presupposti per chiudere il negoziato». Nella trattativa, secondo Confidustria Energia, sono state «confermate le forti criticità presenti nei due settori gas e acqua quali: le limitazioni legislative in materia di personale applicabili alle società pubbliche in-house; l'anomalia della permanenza del fondo integrativo di previdenza obbligatorio per i dipendenti delle aziende private nel settore della distribuzione gas; i recuperi di efficienza che l'autorità regolatoria impone alle aziende ed in particolare la riduzione dei costi operativi, all'interno dei quali é incluso il costo del personale; la necessaria uniformità della normativa contrattuale a fronte dell'avvio delle gare per il servizio di distribuzione del gas; l'incerto quadro normativo e tariffario relativo al settore idrico». Di fronte a questo scenario – prosegue la nota di Confindustria energia –, le associazioni imprenditoriali hanno confermato la loro disponibilità ad un rinnovo contrattuale che garantisca la sostanziale tenuta del potere di acquisto delle retribuzioni dei lavoratori attraverso il necessario aumento della produttività e dell'efficienza delle imprese, constatando però «una chiusura da parte del sindacato su tutte le richieste di modifica normativa ed un forte rilancio delle richieste economiche». Le parti datoriali hanno però confermato, «a fronte della maturazione di condizioni più favorevoli, la disponibilità a riprendere gli incontri».
Per i tre segretari di Filctem, Femca e Uiltec Emilio Miceli, Sergio Gigli e Paolo Pirani, la rottura è un atto grave. «A questa provocazione, che inserisce un elemento di regressione preoccupante da parte delle aziende – spiega una nota – risponderemo con una ripresa della mobilitazione che vogliamo la più incisiva possibile».
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