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Questo articolo è stato pubblicato il 03 dicembre 2013 alle ore 06:49.

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Trento incassa il primo posto in classifica con lo sguardo già rivolto al futuro. «I risultati premiano una comunità responsabile nella gestione delle risorse pubbliche e coesa nel creare i presupposti di una maggiore competitività del nostro territorio. Non per questo possiamo sederci sugli allori. Anzi, questo risultato deve stimolare tutti gli attori economici e sociali a migliorare gli indicatori che penalizzano la nostra provincia» è il commento unitario che arriva dai segretari generali di Cgil Cisl Uil. «In particolare, se è vero che il valore aggiunto, con oltre 27mila euro pro capite, resta sopra la media nazionale, scontiamo un'inflazione più alta di quella italiana e costi delle case decisamente più onerosi rispetto a realtà territoriali analoghe. In generale, anche rispetto a Bolzano, alle province emiliane, venete e friulane, registriamo un arretramento degli indicatori riguardanti il tenore di vita della popolazione trentina, anche a causa della recessione economica in atto e del taglio del budget pubblico. Il nostro obiettivo come comunità locale è aumentare la ricchezza a disposizione di tutti i cittadini, i lavoratori e i pensionati, seppur in presenza di una contrazione del bilancio pubblico provinciale. In questo senso, per consolidare il benessere e la competitività del nostro territorio, c'è ancora molto da fare».
I commenti alla classifica vista da Nord-Est mettono al centro la specialità della vincitrice. L'autonomia sempre più forte della provincia autonoma e anche di Bolzano, classificatasi seconda, ha spesso fatto arrabbiare la vicina Belluno: eppure la città veneta incassa un ottimo quarto posto (tre posizioni guadagna): «Alla soddisfazione si aggiungono il rammarico e la preoccupazione per i risultati registrati in alcune misurazioni economiche, che confermano, ancora una, volta i problemi e le criticità del nostro territorio – commenta il presidente di Confindustria Belluno Dolomiti, Gian Domenico Cappellaro – È positivo che la provincia si confermi tra le più vivibili d'Italia: questo potrebbe richiamare nuovi investimenti, se solo si risolvessero almeno in parte alcuni problemi ormai cronici. Primo fra tutti la dotazione assolutamente deficitaria di infrastrutture: siamo desolatamente agli ultimi posti, nonostante la forte vocazione turistica e industriale del nostro territorio. Gli imprenditori bellunesi sono stufi delle solite promesse: occorre agire sia sui collegamenti stradali, a partire dallo sbocco a nord, sia sulla specificità della Provincia».
Treviso è al 26 posto su 107: «Nonostante il lieve calo, rimaniamo comunque tra le prime 30 e siamo secondi in Veneto dopo Belluno, quindi la situazione è ancora piuttosto positiva – dice il presidente della Provincia Leonardo Muraro – Purtroppo, l'analisi ha rilevato le problematiche sorte a causa della crisi economica. Siamo stanchi, come enti locali, di avere soldi da investire bloccati dalla spending review. Non è un caso se ai primi due posti troviamo le Province autonome: evidentemente chi ha i fondi per investire può far crescere la qualità della vita dei propri cittadini. Altrettanto evidentemente, questo Stato non può più permettersi differenze così sostanziali di trattamento».
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I NUMERI
27mila
Euro procapite
La media del valore aggiunto per abitante a Trento è superiore alla media nazionale, ma l'inflazione qui è più elevata e le case costano molto
15,93
Le start up innovative
La provincia di Trento guida anche la classifica parziale dell'innovazione: ogni diecimila giovani vengono avviate 15,93 imprese

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