Notizie ItaliaA Reggio Calabria la scuola vuole diventare un cantiere di legalità
A Reggio Calabria la scuola vuole diventare un cantiere di legalità
di Roberto Galullo | 4 dicembre 2013
Non ha voluto mancare nessuno – la scorsa settimana a Reggio Calabria – alla presentazione del progetto"Scuola cantiere di legalità", destinato agli studenti delle primarie, medie e superiori.
Un progetto importante in una regione in cui il tasso di dispersione è alto soprattutto in alcune aree dove la scuola o è considerata trincea della legalità e della formazione oppure non trova di meglio che adagiarsi e contribuire, così, alla dissolvenza delle nuove generazioni.
Semplice la filosofia del progetto, che vuole promuovere un cambiamento culturale e rivoluzionario sui diritti di piena cittadinanza. Al centro dell'iniziativa, la sottoscrizione tra la Commissione regionale per le pari opportunità e l'Ufficio scolastico regionale, di un protocollo di intesa che mette nero su bianco un percorso multidisciplinare di pedagogia civile rivolto agli istituti dei tre ordini.
La responsabile Rosa Frammartino, ha affermato che è necessario «promuovere la cultura di genere, valorizzare la diversità per il raggiungimento della democrazia paritaria, promuovere una cultura delle relazioni basata sull'equa distribuzione delle responsabilità fra uomo e donna» mentre per la direttrice dell'Ufficio scolastico regionale Francesco Mercurio, «non è solo una comunione di intenti ma porterà, nelle prossime settimane, ad azioni concrete perché è dalla scuola che parte la costruzione della legalità».
Immancabile la presenza dei politici. «È necessario - ha detto il presidente del Consiglio regionale, Francesco Talarico - edificare una coscienza nuova, meglio attrezzata culturalmente, per ribaltare i disvalori di cui si nutre la ‘ndrangheta. Alle istituzioni democratiche, alla scuola tocca il compito di indicare percorsi e strumenti utili ad innalzare culturalmente la difesa della convivenza civile ed isolare chi è contro lo sviluppo di questa terra, poiché la cultura rende gli uomini liberi ed è vero e duraturo strumento di cambiamento».
L'assessore regionale al Lavoro, Nazzareno Salerno, ha evidenziato che «la Giunta regionale, con l'accordo del partenariato sociale, sta lavorando seriamente per combattere la dispersione scolastica. Dietro l'abbandono di molti ragazzi del corso di studi, persino della stessa scuola dell'obbligo, si cela un potenziale danno che va oltre lo stesso individuo e pone interrogativi a tutta la società. Per tali ragioni, come governo regionale, stiamo seriamente valutando i percorsi più opportuni affinché chi abbandona molto presto la scuola, trovi l'opportunità di praticare forme di apprendistato formativo».
A concludere la presentazione del progetto lo scrittore Antonio Nicaso, da anni impegnato a promuovere la conoscenza dei fenomeni mafiosi, anche con libri di successo scritti con il sostituto procuratore di Reggio Calabria, Nicola Gratteri. «La ndrangheta si comporta come un ragno – ha affermato - tesse la sua tela di interessi, compromessi, si relaziona e salda amicizie e, soprattutto, non è vero che aiuta i poveri. Anzi, la definirei con la formula chimica dell'acqua: H2O, due parti distruttive di idrogeno da lanciare contro i nemici, più l'ossigeno senza cui morirebbe. E l'ossigeno è il rapporto che essa tiene con il potere e di cui si nutre per ottenere il consenso sociale».
r.galullo@ilsole24ore.com