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Questo articolo è stato pubblicato il 04 dicembre 2013 alle ore 06:40.
ROMA
Il nuovo Isee non è solo uno strumento "anti-furbetti". È anche, soprattutto, un indicatore aggiornato del reddito complessivo di una famiglia anagrafica che consentirà di distribuire con criteri il più possibile equitativi prestazioni socio-assistenziali erogate dagli enti locali e dallo Stato. Il giorno del varo definitivo del Dpcm che manda in soffitta il vecchio Isee del 1998 è il viceministro al Lavoro e alle Politiche sociali (con delega alle Pari opportunità), Maria Cecilia Guerra, a spiegare i punti di forza del nuovo indicatore.
«Pensiamo a quante componenti che concorrono alla formazione del reddito imponibile sono uscite in questi anni dall'Irpef: le plusvalenze finanziarie, gli affitti in cedolare secca, i premi di produttività, tutte le tipologie di reddito soggette a tassazione forfettaria, o alle imposte sostitutive... È chiaro che in quindici anni il solo reddito Irpef è diventato una fotografia sbiadita della situazione economica di un soggetto che beneficia di prestazioni diverse che possono andare dalla mensa scolastica dei figli alle cure assistenziali in caso di non autosufficienza».
Professoressa, come viene aggiornata quella vecchia
fotografia?
Con uno strumento molto più elaborato che non solo tiene conto, oltre al reddito, anche della componente di ricchezza che deriva dal patrimonio immobiliare e mobiliare in modo più completo rispetto ad oggi e considera anche i costi che un nucleo deve sostenere per vivere nella propria abitazione, sia essa di proprietà o in affitto, e dei costi che si devono sostenere in caso di disabilità o per il mantenimento dei figli.
Possiamo fare due esempi di migliore perequazione delle prestazioni?
Le nuove modalità di calcolo dell'Isee favoriscono, in termini relativi, le famiglie con tre o più figli e i disabili più gravi e più poveri. Nel primo caso con maggiorazioni alla scala di equivalenza e alle franchigie sul patrimonio. Nel secondo caso, al posto delle maggiorazioni alla scala di equivalenza, sono invece riconosciuti abbattimenti del reddito maggiori ai disabili più gravi. Per esempio: per le persone non autosufficienti è ammessa la deduzione di tutti i trasferimenti esenti se questi coincidono con le spese sostenute per il badante o per pagare la retta del ricovero in strutture residenziali.
Il nuovo Isee arriva dopo un iter lunghissimo, a due anni dalla previsione normativa contenuta dal decreto
Salva Italia.
Oggi posso dire che senza l'opposizione, nel 2012, della Regione Lombardia avremmo potuto avere questo strumento con un anno di anticipo. Ma aggiungo anche che il confronto che abbiamo messo in atto fin dalle prime fasi con tutti gli attori sociali, il Parlamento, le stesse regioni e i comuni, ci ha consentito di realizzare un testo davvero di alta qualità.
Nella discussione sull'uscita dall'Imu per la prima casa a un certo punto si era detto che si poteva usare il nuovo Isee per determinare sgravi e detrazioni.
Non credo che l'Isee possa essere utilizzato a buon fine in ambito fiscale, dove prevale il riferimento alla situazione individuale piuttosto che a quella familiare propria dell'Isee. Questo è un indicatore ben calibrato che ci avvicina il più possibile alla situazione economica reale di una famiglia che chiede di accedere a prestazioni sociali.
Potrebbe essere usato per determinate prestazioni
sanitarie?
Io credo che le prestazioni sanitarie debbano essere garantite su base universale. Però, nella misura in cui esistono, si può immaginare un utilizzo dell'Isee nuovo per la determinazione dei ticket.
Veniamo ai tempi di attuazione: quando il passaggio di testimone tra vecchio e
nuovo Isee?
I decreti attuativi e il nuovo modello per la dichiarazione unica sostitutiva devono essere pronti entro quattro mesi. Entro questo tempo, in cui gli enti erogatori, soprattutto i comuni, dovranno aggiornare i loro regolamenti, prevediamo di realizzare una campagna formativa per il passaggio al nuovo strumento.
Il nuovo Isee correrà al fianco della sperimentazione della nuova sociale card?
Direi che sono due cantieri di riforma destinati ad incontrarsi entro il 2014. Intanto la sperimentazione di quello che dovrà diventare il nuovo sostegno dell'inclusione sociale attiva (Sia) parte nelle 12 città campione dove presto ci saranno le prime erogazioni basate sul vecchio Isee. Tra aprile e maggio dovremmo essere in grado di fare i primi test con il nuovo Isee.
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