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Questo articolo è stato pubblicato il 04 dicembre 2013 alle ore 13:22.

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Il Tar del Lazio ha sospeso il decreto di nomina della Commissione del Ministero della Salute che ha bocciato il "metodo Stamina". Di conseguenza è sospeso anche il parere contrario alla sperimentazione. Accolto dunque il ricorso del presidente di Stamina, Davide Vannoni.

Il Tar Lazio: non garantita imparzialità di giudizio
«Non è stata garantita l'obiettività e l'imparzialità del giudizio, con grave nocumento per il lavoro dell'intero organo collegiale». Con questa considerazione il Tar del Lazio ha considerato «ammissibile e anche provvista di sufficiente concretezza» una delle motivazioni avanzate nel ricorso presentato da Stamina Foundation contro la bocciatura del metodo da parte del Comitato scientifico nominato del ministero della Salute. Davide Vannoni, fondatore di Stamina Foundation, ha sottolineato come i componenti del Comitato si fossero già espressi negativamente contro il metodo prima di essere nominati dal ministero della Salute.

Membri del comitato già in precedenza perplessi su cura
I giudici ricordano che i componenti del Comitato - Luca Pani, Alessandro Nanni Costa, Maria Grazia Roncarolo, Bruno Dallapiccola, Generoso Andria, Amedeo Santossuo e Patrizia Popoli - sono professionisti «che in passato, prima dell'inizio dei lavori, avevano espresso forti perplessità, o addirittura accese critiche, sull'efficacia scientifica del metodo Stamina». Per questo «tale motivo, oltre che ammissibile è anche provvisto di sufficiente fumus, non essendo stata garantita l'obiettività e l'imparzialità del giudizio, con grave nocumento per il lavoro dell'intero organo collegiale», sottolinea il Tar del Lazio, considerato che «il requisito dell'indipendenza dei componenti il Comitato scientifico è stato ritenuto essenziale anche dal ministero della Salute», che «tale indipendenza va intesa primariamente in senso ideologico (e dunque non necessariamente economico, come sembra affermare il ministero nella memoria difensiva), e deve quindi concretizzarsi innanzitutto nel non approcciarsi alla sperimentazione in modo prevenuto, per averla già valutata prima ancora di esaminare la documentazione prodotta dalla Stamina Foundation».

Ai lavori partecipino esperti che non hanno già preso posizione
Il Tar considera anche che è «interesse primario dello stesso ministero della Salute pervenire a riscontri obiettivi e, per quanto lo consenta la materia, il più possibile certi in ordine alla possibilità di iniziare la sperimentazione e, se del caso, alla sua efficacia» e che «è pertanto necessario che ai lavori partecipino esperti, eventualmente anche stranieri, che sulla questione non hanno già preso posizione».

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