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Questo articolo è stato pubblicato il 05 dicembre 2013 alle ore 06:43.

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PECHINO. Dal nostro corrispondente
Non riserva, in apparenza, sorprese la tappa cinese del viaggio in Asia del vicepresidente americano Joe Biden, in arrivo dal Giappone per approdare già oggi in Corea del Sud.
Niente toni né dichiarazioni accese, ma incontri riservati ad altissimo livello, inclusa la cena con il presidente Xi Jinping, e un unico tema in agenda - un vero macigno - la zona di difesa aerea Adiz lanciata dai cinesi che tanto ha irritato il vicino Giappone perché ricomprende le contese isole del mar della Cina del Sud.
Accolto dal suo omologo Li Yuanchao, Biden ha detto che il rapporto tra Stati Uniti e Cina «avrà delle conseguenze profonde sul corso del ventunesimo secolo». Il Giappone e la Cina, secondo il vicepresidente americano, devono stabilire dei sistemi di comunicazione per affrontare e risolvere le dispute territoriali e le incomprensioni, per evitare conflitti: «C'è bisogno di meccanismi per gestire le crisi e di canali di comunicazione efficaci tra Giappone e Cina per ridurre il rischio di un'escalation». Ma è evidente che un simile meccanismo implicherebbe in automatico un'autolimitazione inaccettabile da parte di entrambi i Paesi.
Se non ha pienamente soddisfatto Shinzo Abe, Joe Biden ha ricordato che Stati Uniti e Cina devono collaborare, perché la loro relazione è «piena di promesse e opportunità», ma c'è bisogno di «fiducia e comprensione». In Giappone, Biden si era dichiarato «molto preoccupato dal tentativo unilaterale di cambiare lo status quo nel Mar della Cina orientale. Questa azione ha aumentato le tensioni nella regione».
Nell'incontro con il presidente Xi Jinping, ha dichiarato che i rapporti tra i due Paesi stanno facendo progressi, ma che il mondo si trova davanti a sfide relative alla sicurezza e all'economia. «Il mondo, nel complesso, non è sereno. Rafforzare cooperazione e dialogo è l'unica scelta giusta da fare per entrambi i Paesi».
L'equilibrio tra Cina, Corea del Sud e Giappone resta precario. La creazione dell'Adiz nel Mar della Cina orientale ha costretto Biden a trovare un equilibrio tra il sostegno all'alleato giapponese e la necessità di non inasprire i rapporti con Pechino.
Biden ha rassicurato il primo ministro giapponese, Shinzo Abe, sull'impegno per rafforzare la loro alleanza, ma ha chiesto al leader giapponese di cercare una maggiore collaborazione con l'altro grande alleato statunitense nell'area, la Corea del Sud, e con la stessa Cina. Oggi Biden è a Seul, l'obiettivo è convincere la presidente sudcoreana Park Geun-hye ad aprire un dialogo con Tokyo, con cui i rapporti rimangono tesi per l'occupazione giapponese della Corea durata dal 1910 al 1945, su cui manca una visione condivisa. Una situazione che irrita gli Stati Uniti, già preoccupati di dover tenere sotto controllo la Cina e le ambizioni nucleari della Corea del Nord.
Il quadro è complesso. Gli Stati Uniti ieri hanno avuto da ridire sull'accordo tra Huawei e la Corea per la fornitura di servizi di telecomunicazione broadband.
Di certo la Cina dal canto suo attraversa una fase di grande autostima. È probabile che ne faccia delle altre, di Adiz, senza fermarsi a questa. Il rapporto della Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication ha appena mostrato che lo yuan ha superato l'euro diventando la seconda valuta più utilizzata nella finanza e nel commercio globali. La valuta cinese totalizza l'8,66 per cento di lettere di credito utilizzate nella finanza commercio globale nel mese di ottobre, seconda solo al dollaro e superando il 6,64 della quota dell'euro. La People Bank of China, ieri, ha fissato il cambio con il dollaro a 6,1300, il più alto dal 2005. In onore - ha detto più di uno - dell'arrivo del vicepresidente Joe Biden.
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