Lungo cammino per la libertà. La storia di Nelson Mandela. Uomo libero
Ecco la storia di Nelson Mandela raccontata dal suo secondino nel giorno, l'11 febbraio 1990, in cui esce dal carcere dopo 27 anni. Uomo libero. RiP Madiba
di Riccardo Barlaam
4. Mandela / Gli anni della Lotta

In quegli anni l'African national congress, formazione politica storica del popolo nero sudafricano, aumenta gli iscritti e organizza azioni non violente di disobbedienza civile collettiva, scioperi, boicottaggi. «Era un crimine - racconta Mandela - passare per una porta riservata ai bianchi. Un crimine viaggiare su un autobus riservato ai bianchi. Un crimine essere in strada dopo le 11. Un crimine non avere il lasciapassare».
In migliaia si presentano davanti alle prigioni o nelle stazioni di polizia senza il fatidico lasciapassare al grido di «Malan arrestaci» creando non poche difficoltà al governo e ai militari. Mandela allora è un giovane avvocato ed è uno dei leader dell'Anc, fondatore e presidente della Youth league. Apre uno studio legale con Oliver Tambo, altro leader Anc, a Johannesburg: il Mandela & Tambo è il primo studio legale sudafricano con due avvocati di colore e offre patrocinio gratuito a tutti i neri.
È un crescendo. Nel 1956, la polizia arresta 156 dirigenti dell'Anc con l'accusa di alto tradimento e cospirazione. Mandela, fiero figlio dell'aristocrazia tribale, conosce per la prima volta le nostre carceri che erano molto diverse da ora. Celle in comune, senz'acqua, un buco maleodorante nel pavimento a far da latrina. Niente letti. Solo stuoie e coperte sporche piene di pidocchi. Vitto disgustoso, differenziato a seconda della razza: ai bianchi davano il pane, agli indiani qualcosa meno, ai neri solo brodaglia. E poi i lavori forzati, a spaccare pietre tutto il giorno sotto il sole e d'inverno a raccogliere alghe nell'acqua fredda dell'Oceano.
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