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Questo articolo è stato pubblicato il 07 dicembre 2013 alle ore 08:25.

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MILANO
Aumentare la consapevolezza sul ruolo della biodiversità per la lotta alla fame nel mondo e far scoprire nuove forme di consumo alimentare contro la malnutrizione. È questo l'obiettivo della partecipazione a Expo 2015 di Slow Food, annunciata ieri a Milano, a Palazzo Marino. Slow Food sarà presente con uno spazio interamente dedicato alla biodiversità: un'area ideata come un itinerario a tappe, attraverso le quali spiegare ai visitatori perché la biodiversità è importante e perché oggi corre dei rischi.
Un percorso che confluirà nel Teatro del gusto, un'area di circa 3.500 metri quadrati con un grande albero al centro, dove produttori e allevatori racconteranno il loro mestiere, con dimostrazioni dal vivo e degustazione dei prodotti, e dove sarà possibile interagire con i rappresentanti di Slow Food per capire il ruolo della biodiversità agroalimentare, convincersi di adottare nuove abitudini di consumo.
«La biodiversità – ha spiega il presidente di Slow Food Italia Roberto Burdese – insieme all'educazione al gusto, è un pilastro dell'attività che svolgiamo in tutto il mondo attraverso l'Arca del gusto, con i cataloghi delle specie vegetali e delle razze animali a rischio di estinzione da cui sono nati i Presidi Slow Food e la creazione della grande rete di Terra Madre. Una comunità di piccoli produttori e operatori della filiera alimentare che vogliono tutelare l'agricoltura, la pesca e l'allevamento attraverso la promozione di metodi sostenibili: fino a oggi ha accolto 1.300 prodotti di oltre 70 Paesi. E punta ad arrivare a 10mila segnalazioni entro i prossimi quattro anni».
Per il fondatore di Slow Food Carlo Petrini, Terra Madre costituisce il gioiello più prezioso per garantire una qualificata presenza a un appuntamento strategico per il Paese. Petrini era stato uno dei padri nobili di Expo Milano 2015, collaborando all'ideazione del Masterplan; poi però se ne erano perse le tracce. «Ma non ho sbattuto la porta, mi sono trovato fuori» ha ammesso il guru. Un riavvicinamento, dopo le critiche agli organizzatori per l'abbandono del progetto dell'orto planetario, frutto della «possibilità di poter sviluppare i nostri argomenti e di una nuova sensibilità di Expo e della città di Milano. È mutato il quadro e troviamo un'attenzione che fino a tre anni fa era molto meno forte».
Il commissario unico di Expo, Giuseppe Sala, non ha nascosto la propria soddisfazione per il ritorno di Slow Food. «È stato un lavoro lungo – ha ammesso il top manager – ma, avendo dimostrato che alla biodiversità crediamo davvero, li abbiamo convinti».
A Expo Milano 2015 «non ci devono essere veti, nemmeno sugli Ogm – ha detto Petrini –: l'evento deve essere un momento di discussione e confronto globale, purché sia ad armi pari anche con chi punta a introdurre in agricoltura gli organismi geneticamente modificati. Le multinazionali le contrasto dal punto di vista dei contenuti». Della stessa idea Sala, secondo cui l'evento «deve essere immaginato come una piattaforma aperta e inclusiva che vada da Slow Food al Mit».
Infine, Carlo Petrini ha concluso: «Dobbiamo avere un'Expo forte e ricca di contenuti sociali. Non si può essere solo attenti ai numeri e ai biglietti d'ingresso, altrimenti perdiamo». Qual è il grado di preparazione di Expo a 500 giorni dall'inaugurazione? «Spero abbiano la capacità di recuperare il tempo perso - ha concluso Petrini –. Ho visto Sala determinato ma preoccupato».

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IL PIANO
3.500 mq
Superficie espositiva
Il percorso a Expo 2015 confluirà nel Teatro del gusto, un'area di circa 3.500 metri quadrati con un grande albero al centro, dove produttori e allevatori racconteranno il loro mestiere
10mila
Orti in Africa
Tutte le attività dentro Expo 2015, a partire dal percorso dedicato alla biodiversità, saranno collegate con il grande progetto dei 10mila orti in Africa, che la rete di Slow Food e Terra Madre sta realizzando in 25 Paesi a cui saranno destinati i profitti di Slow Food

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