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Questo articolo è stato pubblicato il 07 dicembre 2013 alle ore 15:31.
L'ultima modifica è del 07 dicembre 2013 alle ore 15:36.

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«Delle possibili conseguenze della sentenza della Consulta sulla legge elettorale avevo scritto». Lo ricorda Renato Brunetta. «Avevo detto, senza giri di parole, che se la Corte costituzionale avesse dichiarato illegittimo il premio di maggioranza del Porcellum, i deputati eletti grazie a questo meccanismo tecnico e non ancora convalidati dalla Giunta delle elezioni della Camera (cosa che invece è avvenuta al Senato) sarebbero stati 'abusivi', a rischio decadenza».

«I calcoli, con la oggettiva freddezza dei numeri, ci dicono che i deputati di sinistra 'abusivi' sono 148 (da 340 si arriverebbe a 192). Con la redistribuzione dei seggi il centrodestra avrebbe in tutto solo due onorevoli in meno del centrosinistra, attestandosi a 190, e guadagnandone dunque 66 rispetto agli attuali 124. Allo stesso tempo il Pd passerebbe da 292 deputati a 166, Sel da 37 a 22, Centro democratico da 6 a 1, Svp da 5 a 3», scrive Brunetta.

«E non sono l'unico a sollevare questo problema. Piero Alberto Capotosti, ex presidente della Consulta, ha detto a ''l'Unità' che dopo la pubblicazione delle motivazioni i parlamentari non convalidati 'rischiano di essere illegittimi', affermando che 'la sentenza della Corte costituzionale è retroattiva'. Gianluigi Pellegrino, giurista di fiducia del Pd ed editorialista de 'la Repubblica', intervistato da 'Il Foglio', sostiene che 'la presenza in Parlamento dei 148 deputati eletti con il premio di maggioranza alla Camera non è legittima'», sottolinea.

«Che dire - prosegue Brunetta - , la decisione della Consulta è stata letteralmente un terremoto. Le Camere sono politicamente delegittimate, ma anche dal punto di vista tecnico, come sta emergendo sempre più, la sentenza avrà conseguenze devastanti».
Giuseppe D'Ambrosio, presidente grillino della Giunta delle elezioni di Montecitorio, continua Brunetta, «dovrà chiarire meglio il suo pensiero, dopo le confuse dichiarazioni di ieri. Vuole accelerare la convalida delle elezioni dello scorso febbraio, o aspettare, come logica vorrebbe, di leggere le motivazioni della Consulta?», chiede il capogruppo di Fi.
«Quanto ai membri della Giunta delle elezioni della Camera - dice Brunetta - una chicca: su 30 membri, ben 10 sono diventati deputati grazie al premio di maggioranza, e dunque sono a rischio decadenza. In parole povere: più del 33% dei componenti dell'organo è in palese conflitto d'interessi».

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