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Questo articolo è stato pubblicato il 08 dicembre 2013 alle ore 08:53.

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Per il piccolo Estha, gemello di Rahel, la fabbrica di Conserve & Composte Paradiso, nel Kerala, era un posto magico. Inspirava l'odore dell'aceto e dell'assafetida e di colpo si trasformava nelle streghe di Macbeth. Mescolando marmellata di banane faceva due pensieri ricorrenti: «A chiunque può succedere Qualsiasi Cosa» e «Meglio essere preparati». La tragedia dei due fratelli
e della madre Ammu si consuma dentro
e fuori quei locali, tra la casa e il fiume:
la donna divorzia e si innamora di un intoccabile. Imperdonabile per la legge delle caste. Le strappano i figli e il suo uomo viene ingiustamente indicato come responsabile della morte della cuginetta Sophie Mol. Niente più che un paria, Velutha è invece nel cuore di Ammu «dio della pelledoca», Il dio delle piccole cose. Muore preso a calci, ma lei lo vede sempre lì, sulla riva del Minachal, con il «fiume che gli cola di dosso». Nel 1977 l'opera, quasi una fiaba ambientata in luoghi epici, è valsa ad Arundhati Roy il Booker Prizer. Questa in sintesi la ricetta della marmellata Paradiso: schiacciate le banane. Copritele con acqua e cuocete a fuoco alto. Filtrate
il composto e riponetelo sul fuoco
per ridurlo della metà. Aggiungete l'addensante (4 cucchiaini di Pectina per 20 di zucchero). Lasciate andare a fuoco vivo poi unite lo zucchero. Cuocete fino
a ottenere una consistenza spalmabile.
Ingredienti
1 kg di banane, 700 g di zucchero, 1 bicchiere d'acqua, Pectina

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