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Questo articolo è stato pubblicato il 08 dicembre 2013 alle ore 19:39.
L'ultima modifica è del 08 dicembre 2013 alle ore 19:43.

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(Afp)(Afp)

Più di 200.000 ucraini pro-Ue si sono radunati nel centro di Kiev per la più grande protesta in Piazza Indipendenza dai tempi della Rivoluzione arancione del 2004. La rabbia della folla si é sfogata anche su una statua di Lenin, fondatore dell'Urss e simbolo del legame con Mosca, che é stata abbattuta da decine di militanti incappucciati del Partito liberale, formazione ultranazionalista.
Il monumento, altro tre metri e mezzo, é stato divelto mettendogli una corda al collo e colpendolo con mazze e spranghe e una volta a terra é stato sfigurato e fatto a pezzi a colpi d'accetta mentre altri 1.500 manifestanti urlavano «Finalmente!» e «Grazie a Dio!». Al posto della statua sono state piazzate bandiere ucraine e delle vecche milizie anticomuniste dell'Esercito insurrezionale.

Intanto é sempre più muro contro muro tra il governo filo-russo e gli europeisti. L'ex premier Yulia Tymoshenko, la leader dell'opposizione che sta scontando una condanna a sette anni di carcere, ha inviato un messaggio ai manifestanti per chiedere il rovesciamento di Yanukovich. Il capo della rivolta, Arseniy Yatsenyuk, ha esortato a picchettare gli edifici governativi a tempo indeterminato.

Il governo ha risposto facendo filtrare la notizia che i servizi segreti ucraini avrebbero aperto un'inchiesta per il presunto tentativo di singoli politici di sovvertire l'ordinamento e di prendersi il potere. I servizi segreti non hanno reso noti i nomi dei politici coinvolti ma é probabile che si tratti di leader dell'opposizione filo-europea. L'inchiesta é stata aperta sulla base del primo articolo del capitolo 109 del codice penale che punisce gli atti miranti a modificare o a sovvertire con violenza l'ordinamento costituzionale.

Nella terza domenica di fila di proteste, il presidente Viktor Yanukovich ha sentito al telefono il segretario generale dell'Onu, Ban ki-moon, il quale ha espresso «profonda preoccupazione» e ha auspicato l'avvio di un dialogo. Poi é stata la volta del presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso, che ha comunicato a Yanukovich che la rappresentante della politica estera dell'Ue, Catherine Ashton, si recherà nei prossimi giorni a Kiev per ricercare una soluzione politica alle tensioni. Barroso ha ribadito la necessità che il governo ucraino si attenga alla «massima moderazione», oltre a ribadire la disponibilità di Bruxelles a firmare l'accordo di associazione con Kiev «se saranno rispettate le necessarie condizioni».

Impugnando bandiere europee e ucraine, i manifestanti avevano riempito Piazza Indipendenza, luogo simbolo delle proteste contro il congelamento della firma dell'accordo di associazione con l'Ue, allestendovi una grande tenda. Una contro-protesta di poche migliaia di militanti del Partito delle Regioni di Yanukovich (gli stessi organizzatori del Partito di hanno parlato di 15.000 presenti) si é svolta nel parco Mariisnkij.

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