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Questo articolo è stato pubblicato il 09 dicembre 2013 alle ore 11:52.

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Lo statunitense Jesse Owens sul gradino più alto del podio alle Olimpiadi di Berlino nel 1936 (AP Photo)Lo statunitense Jesse Owens sul gradino più alto del podio alle Olimpiadi di Berlino nel 1936 (AP Photo)

Una delle medaglie d'oro conquistate dal velocista Jesse Owens alle Olimpiadi di Berlino nel 1936 é stata battuta all'asta per 1,4 milioni di dollari. Secondo quanto reso noto dalla società che si é occupata della vendita, se l'é aggiudicata un miliardario di Los Angeles, Ron Burkle, proprietario della squadra di hockey su ghiaccio dei Pittsburgh Penguins, che ha speso 1.466.574 dollari, il prezzo più alto mai pagato per una medaglia olimpica.

L'oro olimpico di Jesse Owens ha un alto valore simbolico: venne infatti conquistato dall'atleta di colore statunitense durante le Olimpiadi svolte nella Germania nazista, che nelle intenzioni di Hitler dovevano dimostrare al mondo la presunta superiorità della razza ariana. Jesse Owens, originario dell'Alabama, figlio di un contadino e discendente di uno schiavo, vinse ai Giochi di Berlino quattro medaglie d'oro, nei 100 metri, 200 metri, staffetta 4x100 e salto in lungo. Adolf Hitler abbandonò il palco presidenziale dello stadio Olimpico di Berlino, rifiutandosi di premiare l'atleta.

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