Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 10 dicembre 2013 alle ore 10:06.
L'ultima modifica è del 10 dicembre 2013 alle ore 22:12.

My24
Il rullo delle notizie del Nasdaq a Times Square titola: "L'economia italiana smette di contrarsi" (Ansa)Il rullo delle notizie del Nasdaq a Times Square titola: "L'economia italiana smette di contrarsi" (Ansa)

Nel terzo trimestre 2013 il Prodotto interno lordo è rimasto invariato rispetto al trimestre precedente mentre è sceso dell'1,8% su base annua. Lo rileva l'Istat rivedendo in miglioramento le stime precedenti (-0,1% il congiunturale e -1,9% il tendenziale). Si tratta della prima variazione non negativa dopo otto trimestri (due anni) di cali consecutivi. Lo rileva l'Istat, secondo però, malgrado ciò, «la fine della recessione non può ancora essere dichiarata», anche perché «non è compito dell'Istituto certificarlo». Nel terzo trimestre il valore assoluto del Pil, in termini reali, risulta inoltre di circa 100 milioni inferiore al valore del trimestre precedente.

Produzione industriale +0,5% su base congiunturale
Segnali positivi nella direzione dell'uscita dal tunnel della recessione vengono anche dalla produzione industriale. A ottobre ha segnato un rialzo dello 0,5% su settembre, il secondo consecutivo e il più robusto da gennaio, in base all'indice destagionalizzato Istat. Su base tendenziale, invece invece risulta in calo per la 26esima volta, ma la caduta frena allo 0,5% (corretto per effetti di calendario), il dato migliore dall'agosto del 2011. Si tratta quindi del calo tendenziale più contenuto da quando è iniziata la lunga striscia di segni meno, che ormai prosegue ininterrotta da oltre due anni, ovvero dall'autunno del 2011. In 10 mesi, il calo della produzione industriale è stato del 3,6% grezzo ed é chiaro, ormai, che l'anno chiuderà con un dato negativo. Anche se la discesa rallenterebbe dopo il -6,4% del 2012.

Saccomanni: verso stop recessione, direzione è giusta
Positiva la replica di Fabrizio Saccomanni. «Ci stiamo avviando verso la fine della recessione» ma è «ingiusto sperare» che ci saranno riflessi immediati sull'occupazione perché «la situazione è molto grave», dice il ministro commentando i dati Istat a margine dell'Ecofin. Lo fa smussando i toni più entusiastici usati qualche ora prima su twitter. Con i dati di oggi, l'Istat «certifica lo stop della recessione», aveva cinguettato. «In ripresa import, export e produzione industriale», si legge ancora. «Ancora molta strada da fare ma la direzione è giusta». E, poi in un altro tweet: «nel quarto trimestre l'andamento del Pil sarà positivo. Con la ripartenza delle imprese, potranno finalmente arrivare miglioramenti per l'occupazione».

Squinzi: non siamo ancora fuori dalla crisi
Diversa e molto più cauta la lettura delle notizie positive su Pil e produzione industriale da parte del leader di Confidustria Giorgio Squinzi. «Non siamo ancora fuori dalla crisi» afferma Squinzi, per il quale «i dati Istat confermano le previsioni del nostro Centro studi. La discesa sembra attenuarsi ma - ha sottolineato - ma non possiamo dire che siamo fuori dalla crisi. Su base annuale siamo ancora sotto».

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi