Quanto costa uscire dall'euro?
La crisi dell'euro sta facendo tanti proseliti nel partito degli Euroscettici. In tutti i Paesi Ue avanzano formazioni populiste, sia a destra che a sinistra. A pochi mesi dalle elezioni europee, i leader di questi partiti cercano consensi facili. Dimenticando da dove è nata l'Europa. Ecco gli scenari possibili
di Riccardo Barlaam
3. Più Europa meno Berlino

Le politiche rigoriste dai paesi del Nord Europa stanno cancellando il destino delle giovani generazioni nei paesi del Sud Europa. E' la ricetta che va cambiata. Per farlo non occorre uscire dall'euro o dall'Europa come gridano (e grideranno ancora di più nei prossimi mesi) i leader populisti e nazionalisti, in un'insolita unità d'intenti disgregatrice (Marine Le Pen che dice le stesse cose di Beppe Grillo). Se ne esce con un coraggio politico non più visto negli ultimi 13 anni sotto la commissione Barroso. Per assurdo, c'è bisogno di più Europa (e non di meno Europa) per tornare a crescere. La soluzione di un consolidamento dell'euro passa attraverso una decisa sterzata delle politiche comunitarie in favore della crescita, degli investimenti e dell'occupazione. Il rafforzamento dell'euro presuppone, insomma, un cambio di marcia a Bruxelles, una politica meno germano-centrica. Presuppone che Berlino accetti il nuovo statuto della Bce, per attuare una strategia monetaria espansionista in cambio di riforme strutturali dei paesi con debito e deficit elevati (come l'Italia).
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