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Questo articolo è stato pubblicato il 12 dicembre 2013 alle ore 18:12.

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Doveva essere (promessa proferita ad ottobre dal ministro dello Sviluppo Flavio Zanonato) uno sconto da tre miliardi di euro sulle bollette energetiche di tutti gli italiani, imprese e famiglie. Dopo attente verifiche e una serie di rinvii l'impegno è ora riproposto direttamente dal premier Enrico Letta, in versione prudentemente ridimensionata. Lo sconto sarà intanto di 600 milioni di euro, a favore delle imprese ma anche delle famiglie.

Si procederà riprendendo, nelle norme previste dal pacchetto "Destinazione Italia" all'ordine del giorno del consiglio dei ministri di domani 13 dicembre, molte delle misure già ipotizzate (e poi rinviaste) negli ultimi provvedimenti sullo sviluppo.

In campo c'è un intervento combinato per incidere al ribasso su molte delle componenti più controverse (e di pesantezza crescente) dei costi finali dell'energia ora spalmati sulla bolletta: gli oneri per finanziare le rinnovabili da attutire ricalendarizzando i rimborsi su un periodo più lungo, quelli per sostenere le nuove infrastrutture di stoccaggio del gas, per finire col "ripensamento" di una misura proposta un paio di anni fa per garantire un uso più corretto dell'energia: attutire i picchi giornalieri della richiesta di elettricità, razionalizzazando così il sistema di produzione e distribuzione, con l'introduzione (come si è fatto) della tariffa multioraria, più cara di giorno e più tenue di notte e nei festivi.
Si procederà così? Sul "come" si sta discutendo anche nel momento in cui scriviamo.

Sul "quando" (ovvero sul reale varo del provvedimento a Palazzo Chigi) non c'è certezza, visti i ripetuti rinvii delle scorse settimane. E qualche dubbio degli analisti c'è anche, e forse soprattutto, sulla reale efficacia delle misure in campo. Anche perché l'ultima bozza disponibile del "Destinazione Italia" affida comunque l'attuazione pratica di molti di questi provvedimenti (tutti? Lo scopriremo probabilmente dopo il Consiglio dei ministri) ad una delega al Governo per adottare entro 180 giorni «uno o più decreti legislativi».

Tentiamo, per quanto è dato di sapere, di tracciare qualche dettaglio. L'ipotesi di delega al Governo (ripetiamo: una delega e non immediata attuazione, se varrà l'ultima bozza disponibile) prevede un'attenuazione degli oneri per finanziare le rinnovabili in bolletta (nella componente A3) «attraverso strumenti finanziari che non comportino effetti sul bilancio pubblico e sui saldi di stabilità», oltre ad una «razionalizzazione» dei costi a carico delle società energetiche pubbliche modificandone «le modalità di copertura» attraverso «l'imputazione diretta ai soggetti beneficiari dei servizi». A ciò si aggiunge una revisione «dei regimi tariffari speciali» per le forniture di elettricità e gas.

Dietro le enunciazioni burocratiche ci sarebbe l'idea di chiamare i beneficiari degli incentivi alle rinnovabili ad una rimodulazione temporale volontaria dei rimborsi (già prevista dal "piano Zanonato" del decreto Fare) spalmandoli su un periodo più lungo anche con l'intervento di strumenti e gestori esterni, in cambio della possibilità di avere agevolazioni sull'ammodernamento degli impianti per prolungarne la vita utile: valore 250 milioni l'anno. Una sorta di cartolarizzazione degli oneri che ha già fatto storcere il naso a molti analisti.

Un taglio di 150 milioni alle componenti tariffarie che riguardano i cosiddetti "oneri di sistema" dovrebbe venire dall'anullamento di parte dei programmi di ampliamento degli stoccaggi nazionali del gas. Un centinaio di milioni di risparmio sulle bollette dovrebbe poi venire da un ripensamento delle attuali tariffe biorarie, teoricamente convenienti quando l'energia di notte costava tendenzialmente di meno ma ora addirittura più onerose visto che di giorno gran parte del fabbisogno è coperto proprio dalle rinnovabili che "scalzano" il termoelettrico grazie alla priorità nel ritiro e dispacciamento, salvo il fatto che il termoelettrico si rifà almeno in parte proprio di sera con prezzi trainati forzosamente ai rialzo. Il magma che avvolge tutto ciò è facilmente intuibile.

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