Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 12 dicembre 2013 alle ore 10:27.
L'ultima modifica è del 12 dicembre 2013 alle ore 17:14.

My24

No, decisamente non è l'inflazione il problema principale del Paese. I dati definitivi Istat di novembre vedono in Italia un calo congiunturale dello 0,3% mentre rispetto allo stesso mese dell'anno precedente l'aumento è limitato allo 0,7%, un dato in discesa quasi costante negli ultimi dodici mesi, anche se lievemente corretto al rialzo rispetto alla stima preliminare (0,6%). Il calo è rilevante, con un dato ridotto di due terzi rispetto a novembre 2012; per trovare un livello di crescita dei prezzi inferiore occorre tornare al periodo più buio della crisi, all'ottobre del 2009, quando l'aumento su base annua fu dello 0,3 per cento.
Beni energetici e alimentari freschi - spiega l'Istat - sono i principali responsabili di questa riduzione a novembre, anche se il rallentamento è presente per tutte le tipologie di beni e servizi.
Situazione non diversa per i beni ad alta frequenza d'acquisto, paniere più vicino all'esperienza quotidiana delle famiglie, in calo dello 0,1% su base mensile, in crescita dello 0,8% in termini annui.
Tra tutti i capitoli di spesa, le crescite maggiori dei prezzi sono per alimentari (+1,3%), servizi ricettivi e ristorazione (+1,5%), mentre l'unico settore in calo è quello delle comunicazioni, giù del 9,3 per cento.
Un quadro inflazionistico che resta moderato in tutta Europa, dove a novembre la stima Eurostat è pari allo 0,9%, meno della metà rispetto al dato del novembre 2012. Nel bollettino mensile della Bce si spiega così che l'istituto si attende che nei prossimi mesi l'inflazione «si attesti in prossimità dei livelli attuali, con pressioni contenute sui prezzi nel medio periodo». Nessun rischio deflattivo dunque, ma una prospettiva che continua a conciliarsi con una politica di tassi espansiva. A novembre, l'inflazione (indice Nic con tabacchi) diminuisce dello 0,3% su mese e aumenta dello 0,7% su anno (la stima provvisoria era +0,6%), con una lieve decelerazione rispetto alla dinamica rilevata a ottobre (+0,8%). Sono i dati definitivi dell'Istat, secondo cui il rallentamento dell'inflazione interessa tutte le tipologie di beni e servizi, in particolare beni energetici e alimentari freschi. Al netto di questi la crescita dell'inflazione di fondo resta stabile all'1,2%, mentre al netto dei soli beni energetici l'inflazione segna lo stesso valore di ottobre (+1,1%). L'inflazione acquisita per il 2013 resta stabile all'1,2 per cento.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi