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Questo articolo è stato pubblicato il 13 dicembre 2013 alle ore 12:39.
L'ultima modifica è del 13 dicembre 2013 alle ore 12:45.

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Settantaseimila euro prelevati direttamente dalle casse del Comune di Bologna per stampare dei volantini in cui verrà illustrato tutto quello che ha fatto il sindaco Virginio Merola nella prima metà del suo mandato. Tra razionalizzazione delle spese, tagli nei servizi, Imu, Tares, Tarsu e altre amenità, i bolognesi tutto s'aspettavano tranne che scoprire che il loro sindaco ritenesse "fondamentale" spendere 76mila euro per mandare a casa dei cittadini volantini "autocelebrativi".

Secondo la giunta, che ha approvato la spesa nei giorni scorsi, l'iniziativa è mirata a una comunicazione diretta con i bolognesi che, scorrendo le pagine dell'opuscolo, verranno messi a conoscenza di cosa è stato fatto per loro durante i primi 30 mesi del mandato del loro sindaco. Se qualcuno non si fosse accorto della pedonalizzazione assoluta del centro nei T days o di altre iniziative che vedono coinvolta l'amministrazione - come la nuova Disneyland del cibo -, adesso, con l'opuscoletto, sarà informatissimo.

«Comunicare ai cittadini il rendiconto del proprio operato – spiega senza scomporsi il coordinatore della Giunta, Matteo Lepore – è un dovere». Un oneroso dovere, visto che ai cittadini essere informati costerà 76mila euro. Come prevedibile, poi, tra i banchi dell'opposizione Pdl c'è stata una levata di scudi. Il primo ad alzare la voce per dissentire dalle strategie di onerosa informazione del Comune è stato Marco Lisei. A lui l'onore della risposta del sindaco: «Informare i cittadini è un dovere di legge – ha spiegato Virginio Merola – ma, questo, Lisei non può saperlo». Del resto, Marco Lisei è un avvocato.

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