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Questo articolo è stato pubblicato il 13 dicembre 2013 alle ore 15:42.
L'ultima modifica è del 13 dicembre 2013 alle ore 15:44.

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Lavoratori edili in sciopero, oggi, per protestare contro la rottura delle trattative per il rinnovo del contratto nazionale, avvenuta lo scorso 21 novembre. Teatro delle manifestazioni organizzate da Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil le quattro grandi città-simbolo dell'industria delle costruzioni italiana: Milano, Roma, Napoli e Palermo. A Milano, dove sono confluire le delegazioni di Lombardia, Piemonte, Liguria, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Emilia, Valle D'Aosta, si è formato un corteo a Cascina Merlata, come protesta simbolica in vista dell'Expo. La manifestazione è stata conclusa dall'intervento di Domenico Pesenti, segretario generale Filca Cisl.

A Napoli, si sono dati appuntamento, con partenza da via Santa Lucia e arrivo in piazza dei Martiri, davanti alla sede dell'Ance – le conclusioni sono state affidate al segretario di Feneal Uil Massimo Trinci – i lavoratori provenienti da Campania, Puglia, Calabria, Molise e Basilicata. A Palermo il corteo è partito da piazza 13 vittime alla Prefettura, passando per la sede Ance.

I sindacati assegnano alla controparte datoriale la responsabilità della rottura delle trattative. Nell'ultima riunione, spiegano i rappresentanti dei lavoratori in una nota «le organizzazioni datoriali Ance e Coop hanno consegnato una ennesima proposta di accordo, ritenuta dai sindacati "provocatoria ed indecente", in cui si offriva ai lavoratori un aumento salariale di zero euro e l'eliminazione di fatto dell'indennità professionale edile, istituto contrattuale che garantisce il riconoscimento economico dell'anzianità di mestiere caratterizzato dalla discontinuità e dal nomadismò lavorativo».

L'Ance a sua volta lamenta oneri sociali a carico delle imprese edili più alti di dieci punti percentuali rispetto agli altri settori industriali. «Comprendiamo lo sconforto dei lavoratori – dice il presidente Paolo Buzzetti –, ma le imprese sono stremate».

Secca la replica dei sindacati oggi in piazza. «Non si è mai visto - ha detto Walter Schiavella, segretario generale della Fillea Cgil, chiudendo in piazza Santi Apostoli la manifestazione di Roma, alla quale hanno partecipato le delegazioni di Lazio, Toscana, Marche, Umbria, Abruzzo – un contratto dove siano i lavoratori a restituire i soldi alle imprese. E a chi porta a scusa la crisi, le regole allentate, i massimi ribassi che costringono a tagliare i costi o ricorrere all'irregolarità, domando come sia possibile combattere l'illegalità trasformando l'eccezione in regola». Anche la leader nazionale della Cgil, Susanna Camusso, è intervenuta ieri a sostegno della protesta degli edili. Secondo la sindacalista le trattative sono state interrotte lo scorso 21 novembre per una «palese irresponsabilità delle controparti».

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