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Questo articolo è stato pubblicato il 15 dicembre 2013 alle ore 16:13.
L'ultima modifica è del 15 dicembre 2013 alle ore 16:15.

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«L'unica cosa che Renzi, se voleva fare sul serio, doveva dire è che il finanziamento pubblico ai partiti va tagliato da domani mattina, non dal 2017. È l'unica cosa che non ha detto». Così Angelino Alfano, ospite di "In mezz'ora", ha sfidato il segretario Pd ad agire subito per eliminare dal 2014 il finanziamento ai partiti. Lo ha fatto pochi minuti dopo il discorso di insediamento di Renzi, proclamato segretario a Milano dall'assemblea nazionale del partito.

Bene patto governo, ma interlocutore è Letta
Alfano è costretto a giocare di rimessa mentre l'intervistatrice, Lucia Annunziata lo incalza sui temi dell'agenda renziana. A partire dal contratto di governo alla tedesca. «Dal mese scorso chiediamo un contratto di governo chiamato Italia 2014. Oggi Renzi dice facciamo un contratto di governo, ma il nostro primo interlocutore è il capo del governo», dice Alfano, che non nasconde l'insofferenza per il protagonismo del neosegretario. «Con Letta noi abbiamo fatto un patto di governo per fare sì che nel 2014 si possano fare cose buone per gli italiani», ha aggiunto Alfano, che però riconosce: «Oggi comincia la partita e la gara finale sarà con Renzi»

Non sarò io il segretario del Ncd
Alfano poi fa un passo indietro rispetto alla guida del partito. «In questo momento la dedizione al governo viene prima di tutto - ha chiarito - non intendo assumere incarichi nel partito» I nomi di possibili candidati alla segreteria? «Non lo so , da qui a marzo, quando ci sarà l'Assemblea fondativa vedremo», la risposta.

Legge elettorale, si parte da maggioranza
Sulla legge elettorale il leader Ncd ribadisce la necessità di trovare un accordo nella maggioranza. «Letta è d'accordo che per decidere» quale deve essere la nuova legge elettorale «si parta dalla maggioranza», ha rivendicato Alfano che è entrato nello specifico del tipo di riforma auspicata: «Noi siamo per un premio di maggioranza che consente al vincitore di governare, mi fa piacere che Renzi ci raggiunga sul nostro terreno dicendo che serve un premier forte, scelta dei cittadini del proprio parlamentare e scelta dei cittadini su chi merita il premio di maggioranza».

Alfano, ok ius soli se collegato a ciclo scolastico
Poi il tema più delicato, l'immigrazione. Replicando a Renzi che ha parlato di «modificare la Bossi-Fini» e di «ius soli» ossia di cittadinanza italiana per chi nasce in Italia Alfano detta la sua linea: «Non possiamo accogliere tutti. Se poi mi si viene a dire che il bambino nato in Italia che studia in Italia è italiano, da parte nostra c'é disponibilità, ma la cittadinanza deve essere strettamente collegata al ciclo scolastico». Anche perché: «L'italia non può diventare una immensa sala parto in cui si viene per far nascere italiano un bambino».

Alfano,unioni civili? Ok garanzie,ma priorità è famiglia
Altro tasto dolente, le unioni civili per le coppie omosessuali. Renzi all'assemblea Pd ha detto che vanno riconosciuti diritti. Alfano è più cauto. «Per noi la famiglia è fatta da un uomo, una donna che si sposano per la procreazione e dai i figli. Ma siccome abbiamo grande rispetto per l'affettività per chiunque, siamo pronti per delle garanzie patrimoniali a intervenire su codice civile. Ma famiglia non si tocca» e ha priorità.

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