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Questo articolo è stato pubblicato il 17 dicembre 2013 alle ore 06:45.

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FRANCOFORTE. Dal nostro corrispondente
Il nuovo Governo tedesco di grande coalizione, che sarà votato stamattina dal Bundestag, quasi tre mesi dopo le elezioni, è stato salutato ieri dalla previsione della Bundesbank, nel suo bollettino mensile, che l'economia crescerà in misura considerevole a cavallo della fine dell'anno e dell'1,7% nel 2014. E l'asse portante del terzo Governo Merkel nella gestione dell'economia, rappresentato dal cancelliere stesso e dal ministro delle Finanze Wolfgang Schaeuble, resta immutato. Sarà ancora nelle loro mani la gestione della crisi dell'eurozona, che ha incontrato il largo consenso dell'elettorato tedesco, riportando Angela Merkel al cancellierato e i democristiani al potere. Domani, prima visita ufficiale a Parigi e, nel fine setttimana, consiglio europeo per decidere sull'unione bancaria. L'Europa resterà al centro delle preoccupazioni del cancelliere e del suo ministro più importante.
Ma nel programma di 185 pagine che guiderà l'azione dell'esecutivo ci sono molte concessioni, in materia di politica interna, alle richieste del nuovo partner di coalizione, i socialdemocratici. Sono anzi queste, secondo le molte critiche avanzate dagli ambienti economici e finanziari e ribadite dal presidente della Bundesbank, Jens Weidmann, a costituire l'ossatura del "contratto" fra i partiti. «Il programma di Governo porterà la Germania nella direzione sbagliata», si è spinto a dire il capo delle ricerca di Deutsche Bank, David Folkerts-Landau.
Più che nel programma, discusso lungamente e quindi noto da tempo in tutti gli aspetti, le sorprese dell'ultima ora sono venute dalla composizione della compagine di Governo. La nomina che maggioramente ha colpito riguarda per la verità un posto che non è neppure di ministro, quello assegnato, come numero 2 del ministero del Lavoro, al consigliere della Banca centrale europea, Jörg Asmussen (vedi articolo a pagina 13), il quale per la sua esperienza e capacità negoziale può avere un peso superiore a quello del suo incarico in vista di una collocazione futura di spicco.
Ma le figure chiave sono due politici che potrebbero trovarsi un giorno a confrontarsi per la successione alla signora Merkel. Sigmar Gabriel, il leader della Spd, che ha vinto la scommessa del referendum nella base del partito per approvare la grande coalizione, avrà il ministero dell'Economia, sommato a quello dell'Energia. Quest'ultimo potrebbe lanciarlo nei consensi se riuscisse a far quadrare il cerchio della politica di Energiewende, il cambio della politica energetica che vuole conciliare la chiusura del nucleare entro il 2022 e la spinta alle rinnovabili, con il contenimento dei costi. Potrebbe trattarsi però di un'arma a doppio taglio, in quanto per ora le famiglie tedesche ne patiscono bollette molto alte e le imprese una perdita di competitività. Il banco di prova di Gabriel, del quale si dice che il cancelliere non si fidi fino in fondo, sarà la legislazione in materia che il Governo si è impegnato a presentare entro aprile.
Ursula von der Leyen, la prima donna a guidare il ministero della Difesa, dopo quelli della Famiglia e del Lavoro, è l'astro nascente della Cdu e il possibile delfino della signora Merkel, che di delfini ne ha già fatti fuori diversi. L'anti-Merkel in fatto di immagine e di stile, bella, aristocratica, sempre vestita e pettinata in modo impeccabile, questa madre di sette figli, erede di una dinastia politica, sarà a sua volta alle prese con una sfida complicata, la gestione della Difesa, una materia della quale non sa nulla, e un ministero reduce dallo scandalo dei "droni che non volano", che ha portato all'accantonamento del suo predecessore Thomas de Mazière, a sua volta considerato in passato un possibile successore di Angela Merkel. La quale peraltro non dà alcun segno di volersi fare da parte, anzi ha seccamente smentito le voci che la vorrebbero uscente prima della fine del suo terzo quadriennio al potere.
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I MINISTRI
Il leader Spd
Vice cancelliere e ministro dell'Economia e dell'Energia: Sigmar Gabriel entra nel governo di larghe intese con un ruolo importante. Il suo ministero si occuperà di energia, finora di competenza dell'Ambiente; una priorità del governo sarà il passaggio alle fonti rinnovabili in modo economicamente sostenibile, eliminando gli aggravi di prezzo sulle bollette
Una donna alla Difesa
Ursula von der Leyen è stata per due governi ministro del Lavoro. Considerata delfino di Angela Merkel passa ora alla Difesa, prima donna a ricoprire questo ruolo nella storia della Germania
Finanze senza novità
La Spd ha dovuto rinunciare al posto più ambito, le Finanze, che resta nelle mani di Wolfgang Schäuble, il ministro Cdu che ha finora gestito le fasi cruciali della crisi dell'euro

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