Da Krugman a Stiglitz. Le frasi di sei premi Nobel dell'Economia contro l'euro
Per il governatore della Bce Mario Draghi "l'euro è irreversibile" e "sono degli illusi quei Paesi che pensano di uscire per evitare le riforme". Il dibattito sulla moneta unica si accende quando mancano cinque mesi alle elezioni europee. E divide - Quanto costa uscire dall'euro?
3. I sei premi nobel contro l'euro / Paul Krugman: «Italia ridotta a Paese da Terzo Mondo»
Sin da prima della nascita dell'euro, Paul Krugman, economista di stampo keynesiano e premio Nobel per l'Economia nel 2008 per la sua analisi degli andamenti commerciali e del posizionamento dell'attività economica in materia di geografia economica, ha manifestato la sua contrarietà all'euro sottolinenando nel 1999 "Adottando l'Euro, l'Italia si è ridotta allo stato di una nazione del Terzo Mondo che deve prendere in prestito una moneta straniera, con tutti i danni che ciò implica". Non ha cambiato idea nel corso degli anni. Recentemente ha detto: "L'Europa non era adatta alla moneta unica, come invece gli Stati Uniti. Spagna e Florida hanno avuto la stessa bolla immobiliare ma la popolazione della Florida ha cercato lavoro in altri Stati meno colpiti dalla crisi, gli spagnoli non hanno avuto la stessa opportunità. Assistenza sociale, assicurazioni sanitarie, spese federali e garanzie bancarie nazionali sono di competenza unicamente del governo di Washington per tutto il territorio, mentre in Europa non è così. Questo è uno dei principali motivi della fragilità del sistema Europa, almeno fino alla creazione di una garanzia bancaria continentale. Teniamo presente che però l'Europa non è in declino, è un continente attivo e dinamico, ma ha sbagliato a scegliere la propria governance e le sue istituzioni per il controllo della politica economica. E' però ancora in tempo per rimediare..."
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