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Questo articolo è stato pubblicato il 18 dicembre 2013 alle ore 16:57.
L'ultima modifica è del 18 dicembre 2013 alle ore 18:32.

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Luca Sichel (Imagoeconomica)Luca Sichel (Imagoeconomica)

CheBanca entra nel risparmio gestito con una piattaforma composta da 1.800 fondi alla quale il cliente può accedere in via autonoma oppure facendosi aiutare dai tool dedicati. Abbiamo chiesto a Gianluca Sichel, amministratore delegato di CheBanca di spiegare nel dettaglio questo nuovo progetto.

La nuova frontiera di CheBanca ora si chiama il risparmio gestito. Come nasce questo progetto?
Farei una premessa. Nel piano industriale ci sono tre pilastri: il primo prevede che CheBanca sia il braccio di raccolta con caratteristiche di scalabilità ed efficienza dei costi; il secondo ha come obiettivo diventare la prima banca aumentando il bacino di clientela e il terzo intende creare una piattaforma in grado di valorizzare le masse che ammontano a 14 miliardi). Ecco, il lancio del risparmio gestito vuole indirizzare il primo e il secondo di questi tre pilastri, convertendo la raccolta o parte di essa in masse di risparmio gestito e veicolando anche gli investimenti che i nostri clienti hanno altrove, conquistando così quote di mercato ed entrando in un mercato oggi dominato dalle reti di promotori e dagli sportelli bancari.

Qual è l'obiettivo?
Con il progetto del risparmio gestito il gruppo intende posizionarsi nel mercato retail con un target giovane e digitale. Attraverso il nostro conto corrente possiamo già contare su una clientela fidelizzata. L'obiettivo è raggiungere 600 milioni di raccolta gestita nel 2014 e 2 miliardi di stock nel giugno 2016. Il tutto senza appoggiarci a una rete di promotori, ma contando sul web, servizio clienti e sulle nostre 44 filiali.

Voi proponete una piattaforma digitale. Come funzionerà?
Si tratta di una piattaforma aperta che contiene 1.800 fondi e Sicav di case terze con la possibilità di una navigazione guidata per la popolazione self o help, vale a dire per i clienti più esperti o per quelli che necessitano di un'assistenza maggiore. Il nostro modello deve essere chiarissimo: il cliente leggendo il sito deve capire tutto. Abbiamo selezionato le migliori case di investimento e i migliori prodotti e li abbiamo posizionati su una mappa in base all'orizzonte temporale e al rischio/rendimento. In questo modo il cliente può scegliere l'asset class migliore per lui. A quel punto viene indirizzato verso una vetrina dedicata con una selezione di sei società e per ognuna verranno scelti con criteri quantitativi e qualitativi i fondi migliori. Sarà anche possibile fare confronti con le performance storiche e simulare un investimento attraverso i piani d'accumulo (pac). Oltre a questo abbiamo predisposto molti altri strumenti per aiutare i clienti in ogni fase: la nostra è una strategia multicanale dove la filiale è l'atterraggio finale.

In che senso?
Nel senso che dà la possibilità al cliente che ne abbia necessità di recarsi in filiale e di avere un appuntamento con un account dedicato. Nel nostro paese il rapporto personale è ancora molto importante.

Perché avete deciso di fare questa piattaforma?
L'asset management ha poco spazio per l'innovazione di prodotto, la differenza la fa il servizio e la modalità di comunicazione. Puntiamo a prenderci una fetta di questo mercato dominato da società con grandi reti di promotori, che però hanno costi più elevati per remunerare la rete distributiva, oppure dai gruppi bancari più propensi a collocare i prodotti di casa. Noi siamo una terza via, un modello multicanale che fa leva su call center, sul web e con una rete distributiva minore. Questo ci permette di offrire prezzi più bassi; è prevista solo una commissione di gestione che sarà inferiore rispetto a quella applicata dalle reti distributive tradizionali proprio perché abbiamo meno oneri da sostenere.

Non pensa che il settore del risparmio gestito sia ormai maturo?
Forse, ma non dimentichiamo che a tutt'oggi la percentuale di risparmio sui depositi è ancora molto elevata e penso che in un clima di maggior stabilità economica ci sarà un ribilanciamento degli attivi delle famiglie nel 2014 e la parte destinata alla liquidità sarà destinata a diminuire.

Ci sono altre novità all'orizzonte?
Sì. Ora puntiamo su prodotti di terzi, ma nel giugno del 2014 arriveranno anche fondi nostri.

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