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Questo articolo è stato pubblicato il 18 dicembre 2013 alle ore 16:19.

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A perderci di più è il Lazio: - 106,7 mln. Poi la "vecchia" (per abitanti) Liguria: -73,9 mln, che però è in testa per la perdita in termini percentuali. Ma a lasciare qualcosa sul piatto sono perfino la Lombardia (18,2 mln) e l'Umbria (-1,9 mln) che pure era la migliore del benchmark. E naturalmente paga il resto del gruppo di regioni sotto schiaffo perché commissariate: Calabria (17,8 mln), Abruzzo (17 mln), Molise (4,7 mln) e Campania (5,7 mln). Mentre a guadagnare di più sono nell'ordine Sicilia (77 mln), Puglia (52 mln) e Veneto (43 mln). Ecco la pre-bozza del primo riparto stile costi standard dei 104 mld per la sanità per il 2013. Divisione della torta che avviene a tempo scaduto, quando ormai l'anno se ne è andato. Ma tant'è, è gia qualcosa. Con uno spostamento di cifre che vale 250 mln, in più e in meno. Tanto per far vedere cosa cambierebbe (cioé poco) con i mitici costi standard. Una lotteria di vincenti e perdenti. Che però per il 2014 potrebbe cambiare.

Il riparto

Ma arrivano 450 mln per non far perdere nessuno
Attesissima da settimane, è arrivata dal ministero della Salute ai governatori (www.24oresanita.com ) la proposta del riparto dei fondi sanitari per l'anno in corso, che per la prima volta avviene sulla base dei costi standard dopo la defatigante procedure della scelta delle regioni benchmark (hanno "vinto" Umbria, Emilia Romagna e Veneto). La proposta del Governo è ora all'attenzione delle regioni, con molte scontente (a dir poco) e molte no. Ma attenzione: sarà solo una pre-intesa, quella prevista per domani. L'intesa finale dovrebbe arrivare infatti solo a gennaio. E forse a piangere quella volta saranno in pochi. O nessuno. Con la legge di stabilità si attende infatti un emendamento che sbloccherà vecchi fondi per 450 mln circa accantonati dal 2011 proprio per la sanità, che altrimenti rischierebbero di finire come residui: questo gruzzolo servirà a riequilibrare la situazione uscita dalla proposta governativa. Insomma, un aggiustamento dei costi standard. Almeno per quest'anno. Poi si vedrà.

E 110 mld dal 2014
Anche perché, come detto, la suddivisione dei fondi lascia parecchi scontenti. E fa brindare altri. Perdite e guadagni, sia in assoluto che in termini percentuali, sono calcolati nella proposta del Governo in rapporto a quanto accadrebbe se si applicassero i metodi di riparto ante costi standard. Per il 2014 e gli anni a venire, naturalmente, si vedrà. Intanto questa è la soluzione tampone seguita per il 2013. D'altra parte la somma, 104 mld, è di tutto rispetto. Anche perché ad essa si accompagnano altri 2,6 mld per le cosiddette "quote vincolate". Un piatto che vale dunque, in totale, 107 mld. E che l'anno prossimo arriverà a 109,9. Vale a dire 110 mld, per fare cifra tonda.

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