Confindustria: luci e ombre del Belpaese, dal Pil al lavoro, alla pressione fiscale
Più luci e meno ombre nello scenario economico internazionale e italiano presentati nel Rapporto del Centro Studi Confindustria. Il peggio è alle spalle, ma l'Europa fatica a uscire dalla crisi. L'Italia si presenta alle porte del 2014 con pesanti danni, commisurabili solo con quelli di una guerra. Sono stati persi 1,8 milioni di posti di lavoro e le famiglie hanno tagliato sette settimane di consumi. Il Pil nel 2013 calerà dell'1,8% (-1,6% ultima stima), ma crescerà nel 2014 dello 0,7% e nel 2015 dell'1,2%. La legge di stabilità è un'occasione mancata, con il cuneo svuotato. Urgenti riforme strutturali nel Paese.
di Nicoletta Cottone
9. Confindustria, Conti: servono riforme coraggiose

Servono riforme strutturali coraggiose e politiche industriali che traccino una nuova era di ricostruzione economica e sociale del Paese. Il vicepresidente di Confindustria, Fulvio Conti, ha chiesto al governo "concrete risposte". Al primo posto «un taglio drastico del cuneo fiscale che grava su lavoro e imprese. Secondo, una radicale lotta all'evasione fiscale e una decisa spending review per ridurre costi e inefficienze della Pubblica Amministrazione. Questo "potrebbe liberare le risorse finanziarie necessarie per rafforzare proprio il Fondo per la riduzione del cuneo e la pressione fiscale», ha detto Conti. Serve anche una riforma dell'assetto istituzionale che riconosca nuovamente il ruolo centrale dello Stato nelle decisioni di interesse strategico, modificando il Titolo V della Costituzione. È anche necessaria "una più moderna politica di semplificazione che riordini le strutture istituzionali diminuendo i livelli di governance (es. abolizione delle province), uniformi i procedimenti, elimini le norme stratificatesi nel tempo".
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