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Questo articolo è stato pubblicato il 19 dicembre 2013 alle ore 06:39.

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Alla Camera è stato approvato l'emendamento Marco Causi sulla linearizzazione della nuova curva Irpef introdotta al Senato per il taglio del cuneo sui lavoratori dipendenti. Ma l'attesa era tutta per l'attuazione dell'appello unitario delle parti sociali. Il 4 dicembre è stata approvata in commissione Bilancio la risoluzione, fortemente voluta dal presidente Francesco Boccia, con i criteri di riferimento per la stesura dell'emendamento sul Fondo taglia tasse (anticipo al 2014 della spending review e automatismo nell'attribuzione delle risorse). Ma il primo emendamento del governo sul Fondo ha disatteso tutte le attese. Ha previsto sì la nascita del Fondo alimentato dai due rubinetti, spending review e lotta all'evasione. Ma ha ampliato la platea. I benefici (in ugual misura) dovranno andare a imprese (a cui sono stati aggiunti però lavoratori autonomi e piccole aziende con meno di 181mila euro di valore della produzione). E l'altra parte a lavoratori e pensionati. Inoltre, non ha previsto nessun automatismo, segnando una priorità nell'assegnazione delle risorse alle spese inderogabili. Parti sociali in protesta. Ma pure l'emendamento riformulato ha confermato lo svuotamento del Fondo. Oltre alle spese inderogabili è stata aggiunta un'altra priorità: il rigore di bilancio. E peggiorato il testo, visto che gli eventuali fondi derivanti da misure straordinarie di lotta all'evasione (come il rientro dei capitali) potranno andare sì a lavoratori e imprese dal 2014. Ma con più discrezionalità: servirà infatti l'emanazione di un apposito Dpcm.
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Le tappe
CONSIGLIO DEI MINISTRI
1
Il ddl originario destinava, nel triennio, 5,6 miliardi alle imprese e 5 ai lavoratori. Per questi ultimi era previsto un aumento medio annuo di circa 150 euro fino ai 55mila euro di reddito. Per le imprese era prevista la riduzione di premi e contributi Inail (nel limite di un miliardo nel 2014, 1,1 miliardi nel 2015 e 1,2 miliardi nel 2016)
15 ottobre
APPELLO PARTI SOCIALI
2
Sul «Sole24Ore» del 24 novembre i presidenti di Confindustria, Confcommercio e Rete imprese Italia e i leader di Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto al governo più coraggio e lanciato un appello a inserire all'interno della stabilità un automatismo per destinare i ricavi da spending review e lotta all'evasione al taglio del cuneo
24 novembre
PRIMO OK DEL SENATO
3
Al Senato, per i lavoratori, è stata rimodulata la curva dell'Irpef, riducendo la platea (da 55mila a 35mila euro) e dando più soldi in busta paga ai dipendenti con redditi bassi (poco più di 200 euro tra i 15mila e i 18mila euro). Per le imprese invece sono confermati i tagli ai premi Inail e la defiscalizzazione Irap sui neo-assunti
27 novembre
RISOLUZIONE A MONTECITORIO
4
Il 4 dicembre è stata approvata in commissione Bilancio la risoluzione, fortemente voluta dal presidente Francesco Boccia, con i criteri di riferimento per la stesura dell'emendamento sul Fondo taglia tasse (anticipo al 2014 della spending review e automatismo nell'attribuzione delle risorse)
4 dicembre
MINI-MODIFICHE ALLA CAMERA
5
Il primo intervento in commissione alla Camera, il 13 dicembre, si è limitato a cancellare le cosiddette detrazioni "francobollo" in base alle quali i contribuenti tra 28 e 35mila euro si sarebbero visti applicare un'aliquota marginale effettiva superiore a quella dei contribuenti sopra i 35mila euro
13 dicembre
FONDO TAGLIA-CUNEO
6
Alla fine l'atteso fondo taglia-cuneo è arrivato. Potrà utilizzare gli introiti di spending review e lotta all'evasione. Ma senza alcun automatismo e con l'obbligo di coprire (prima) le esigenze prioritarie di equità sociale e gli impegni inderogabili. Anche il rigore di bilancio verrà prima del cuneo
17 dicembre

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