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Questo articolo è stato pubblicato il 19 dicembre 2013 alle ore 06:40.
L'ultima modifica è del 19 giugno 2014 alle ore 11:12.

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Dal cosiddetto "mini-maxi" al più concreto "mini-market". Così si potrebbe riassumere l'ultimo colpo di coda dei lavori della commissione Bilancio di ieri notte prima del via libera per l'approdo in Aula di Montecitorio alla legge di stabilità. Per "mini-maxi" tra gli addetti ai lavori parlamentari si vuole intendere spesso l'emendamento del relatore in cui trovano posto i desiderata dei gruppi o spesso anche dei singoli parlamentari e su cui il Governo è chiamato ad aprire i cordoni della borsa.

Al rito annuale che accompagna ogni legge di stabilità a prescindere dal colore di chi la sottoscrive non si è sottratta neanche la ex-finanziaria targato 2014.
Quanto anticipato ieri su queste pagine è stato puntualmente approvato dalla Commissione e come quasi sempre accade in piena notte. Eppure la stessa legge di stabilità quando era stata introdotta per sostituire i vecchi schemi della legge finanziaria vieta l'inserimento di leggi microsettoriali od ordinamentali. Ma alla luce di un rapido esame del testo su cui a breve si pronuncerà l'assemblea di Montecitorio, questi principi sono stati disattesi.
Spesso a colpire non è tanto la destinazione dei micro-finanziamenti ma l'entità. Colpiscono ad esempio i 200mila euro per un nuovo piano di fattibilità per il Ponte sullo stretto. Stessa cifra arriva alla Camera per mantenere in vita il solo osservatorio sullo stato degli appalti pubblici oggi esistente e disponibile a tutti sul sito di Montecitorio. Lo stesso capogruppo di Forza Italia, Renato Brunetta, arriva a stimare regalie per oltre 140 milioni, includendo anche i fondi per la Shoah (900mila euro per il binario 21 di Milano), cui si aggiungono 100mila euro per la Fondazione centro di documentazione ebraica contemporanea, e 2,5 milioni per la lotta al nazifascismo. La polemica di Brunetta è stata aspramente criticata dal Pd.

Allo stesso tempo però il veneziano Brunetta non inserisce nel suo elenco i 300 milioni per il potenziamento del trasporto lagunare.
Tra le misure microsettoriali più care alla sinistra va sottolineato l'emendamento "Bella ciao" con cui sono stati stanziati 3 milioni di euro per il settantesimo anniversario della resistenza.
Per tornare agli interventi "territoriali", si segnalano i 25 milioni stanziati per il sito di interesse nazionale di Brindisi e i ripetuti interventi, almeno tre, per il trasporto marittimo veloce nello stretto di Messina.
In area trasporti nell'emendamento finale del relatore Maino Marchi (Pd) sono arrivati 4 milioni per l'interoperabilità della piattaforma logistica per il trasporto.
Nell'agroalimentare trova posto lo stanziamento da 2 milioni di euro per la lavorazione delle scorze degli agrumi di Sicilia. Mentre per la costituzione delle aree marine protette delle Grotte di Ripalta-Torre Calderina e quella di Capo Milazzo si parte nel 2014 con 500mila euro.

Stessa somma arriva per il fondo nazionale per le attività delle consigliere e dei consiglieri di parità. Mentre sul fronte immigrati e il loro inserimento, l'apposito fondo viene integrato di 3 milioni.
Se poi la distribuzione di derrate alimentari gratuite si vede raddoppiare da 5 a 10 milioni i fondi, pesca un jolly da 2 milioni di euro anche l'istituto che promuove i ristoranti italiani e il made in Italy tra i fornelli.
Se al Senato a tirare il fiato per il dissesto finanziario degli ospedali romani sono stati il Policlinico Gemelli e il Bambin Gesù, ora alla Camera il sostegno, anche se di 2 milioni l'anno per il prossimo triennio, torna ancora una volta al Gaslini di Genova. Sport e musica guadagno anche loro un aiutino: 2 milioni di euro per i mondiali femminili di pallavolo 2014; 300mila euro per l'orchestra «I virtuosi italiani» di Verona e 1 milione per il teatro San Carlo di Napoli.

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