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Questo articolo è stato pubblicato il 20 dicembre 2013 alle ore 06:49.


ANCONA
L'unione fa la forza, soprattutto se il nemico da combattere si chiama credit crunch e assume dimensioni via via più imponenti in una regione come le Marche dove il 98% delle aziende ha meno di 50 addetti, il 70% del fabbisogno finanziario è coperto dalle banche e l'istituto leader con un quarto del mercato del credito – Banca Marche – è finito sotto commissariamento e ha tagliato del 12% i prestiti erogati dal 2012 a oggi. In questo contesto si inserisce la nascita di "Rete Confidi Marche", contratto di rete stipulato pochi mesi fa tra i confidi del sistema confindustriale marchigiano (Confidi Ancona, Confidi Fermo e Confidi Macerata) e Confidicoop Marche, che ieri ha chiuso la sua prima operazione ufficiale di finanziamento, in vista della piena operatività che partirà con il prossimo gennaio.
«Un primo piccolo contratto firmato come rete di confidi per rompere il ghiaccio – spiega il presidente del network, Gennaro Pieralisi – e scuotere le banche oggi paralizzate dalla paura dei controlli europei sugli asset. Insieme siamo in grado di operare con un coefficienti di garanzia 1 a 6 e le imprese arrivano a spuntare uno sconto di un punto e mezzo sui tassi di interesse». Anche se oggi il nodo non è il costo del credito, ma la sua assenza, ribadisce l'industriale jesino, che guida anche il Confidi di Ancona, uno dei primi in Italia per età anagrafica.
«I nostri tre consorzi sono piccoli e snelli, perché si appoggiano da sempre alle strutture operative confindustriali, ma sono confidi 106 e le banche non lavorano volentieri con noi perché offriamo poco free capital. Passare a confidi 107 vigilato da Bankitalia richiedeva però un'organizzazione molto complessa e onerosa. Il sodalizio con Confidicoop Marche, che è già un confidi 107, fa sì che sia quest'ultimo a presentare l'istanza di garanzia in banca, avendo però alle spalle le co-garanzie dei partner della rete, quindi con rischi molto bassi e costi di struttura altrettanto contenuti per tutti i partner». La nuova rete rappresenta 2.600 imprese socie, 240 milioni di fidi garantitivi e 93 milioni di garanzie concesse.
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