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Questo articolo è stato pubblicato il 22 dicembre 2013 alle ore 08:30.

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Io, cittadino qualunque con una gran voglia di lasciare il mio Paese



Sono una persona qualunque che ha avuto la fortuna di avere genitori che hanno duramente lavorato tutta la vita, mi hanno permesso di studiare,
e mi hanno lasciato alcune proprietà immobiliari (sono figlio unico).
Ora a 55 anni, sposato senza figli,
libero professionista, ho guadagnato decentemente e quindi sono nella cosiddetta categoria dei "benestanti". Però, senza ipocrisie, vivo in in Paese
dove pago il 60/65% di quello che guadagno, ho ricevuto in cambio ben poco, vedo svariate categorie di persone che non hanno mai prodotto alcunché
e vivono di prebende pubbliche e la tentazione di chiudere tutto, spendere progressivamente quello che possiedo, passare un po' di mesi in Paesi con clima migliore e costo della vita più basso, è forte. Ieri ho prelevato 2mila euro dal mio conto bancario e posso essere segnalato; non acquisto un'auto di grossa cilindrata perché altrimenti vengo segnalato al Fisco. Mi rendo conto che pensando
così, e le garantisco che è un pensiero comune, un Paese non ha speranze
ma di chi è la colpa?
Michele Ragusa
S&P non ha colpe sull'Europa
Standard & Poor's ha abbassato
di un gradino il rating di lungo termine dell'Unione europea (portandolo da AAA a AA+) confermando invece l'outlook
a stabile. Il downgrade riflette la visione dell'agenzia di una debolezza generalizzata del credito dell'Europa a 28. La Commissione europea si è detta «in disaccordo con S&P» spiegando che «il rating Ue dovrebbe essere valutato in base ai meriti, alla luce dello status speciale basato sui Trattati del bilancio Ue». Sarà anche una ritorsione contro l'approvazione del regolamento sulle agenzie di rating, come ha sottolineato il portavoce della Commissione europea, Olivier Bailly, ma ritengo sia comunque un segnale da non sottovalutare,
in quanto dimostra che
l'Unione è ancora sotto osservazione.
Giovanni Mazzotta
Milano
Le immagini shock di Lampedusa
L'Alto commissariato Onu per i diritti umani si è detto nei giorni scorsi «profondamente scioccato» per le immagini del filmato nel Centro di Lampedusa che mostrano «richiedenti asilo trattati in modo degradante».
Quelle immagini hanno colpito anche la coscienza della stragrande maggioranza degli italiani perbene cresciuti nella cultura dell'accoglienza e nel rispetto dei diritti umani, qualsiasi sia il colore della pelle. Spero che i responsabili siano puniti come meritano, per il danno che hanno arrecato a quelle povere persone,
ma anche per il discredito
arrecato al Paese intero.
Roberto Alifanti
Reggio Calabria
I permessi e il serial killer
Bartolomeo Gagliano, il serial killer evaso a Genova, è stato catturato a Mentone, al confine con la Francia. Meno male. Perché per quello che ha fatto merita di stare in galera e perché il suo caso avrebbe, secondo me, ridato sicuramente fiato ai detrattori della politica dei permessi carcerari nella convinzione - sbagliata - che «i delinquenti devono stare in galera
e basta!» lasciando sottintendere
che non hanno nessun diritto
a (cercare di) rifarsi una vita
lasciandosi alle spalle i loro errori.
Giorgio Antonini
Milano
In Spagna nuova legge sull'aborto
Il Governo spagnolo ha approvato
un disegno di legge che limita il diritto delle donne di abortire liberamente entro le 14 settimane di gravidanza. Il pacchetto di norme, che ora passerà al vaglio del Parlamento (dove il Partito popolare di Mariano Rajoy detiene la maggioranza), prevede la depenalizzazione dell'aborto solo in caso di stupro (denunciato) o di «rischio per la salute fisica o psichica della donna». La misura, che non fa esplicito riferimento ai casi di malformazione del feto e abroga
una normativa introdotta nel 2010
dal Governo socialista di José Maria Rodriguez Zapatero, riporta a mio modesto parere la Spagna
indietro di trent'anni.
Francesco La Forgia
Bari
La forza dello sport
Per rappresentare gli Stati Uniti alla cerimonia di apertura dell'Olimpiade invernale di Sochi, Barack Obama ha scelto Billie Jean King, 70 anni, leggenda del tennis con 39 titoli nel Grande Slam e tra i primi protagonisti nel mondo dello sport a fare outing. Nessun ministro
il 7 febbraio 2014 a Sochi ma un'atleta gay per ribadire a Putin la necessità
del rispetto dei diritti dei gay.
Lo sport sa avere una sua grande forza.
Lettera firmata

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