Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 23 dicembre 2013 alle ore 12:14.
L'ultima modifica è del 23 dicembre 2013 alle ore 22:29.

Risorse da spending e rimpatrio dei capitali all'estero per ridurre le tasse sul lavoro. Il premier Letta conferma l'impegno di ridurre il cuneo fiscale. Nella conferenza di fine anno, presso la Nuova Aula dei Gruppi parlamentari della Camera, durante la quale fa il bilancio di otto mesi di governo, spiega: «Capisco l'impazienza di molte parti sociali, ma io avevo detto a novembre, quando é nata l'idea del fondo come meccanismo di automatismo per finalizzare alla riduzione delle tasse sul lavoro i proventi della spending review e del rietro dei capitali dall'estero. Confermo l'impegno, questi interventi porteranno risorse che serviranno a ridurre le tasse sul lavoro: il costo del peso fiscale sul lavoratore e il costo del peso fiscale su chi da e genera lavoro».
Sulla crescita: da qui alle Europee i San Tommasi si ricrederanno
I conti pubblici sono messi a rischio dalla bassa crescita? Il presidente del Consiglio si dice ottimista. Ci sarà un «gioco di squadra» tra le forze politiche che sostengono l'Esecutivo. «Da qui alle Europee si vedranno i primi dati che renderanno possibile ai tanti San Tommasi del nostro paese che la prospettiva é quella giusta».
Il dividendo della stabilità vale 5 miliardi di euro
Il capo del Governo ricorda che il rimpasto di governo «non è un tema all'ordine del giorno» e che «la stabilità politica è il presupposto, la base per trovare la soluzione ai problemi». Un esempio? « L'Imu sulla prima casa non é stata pagata e gli italiani sanno che l'Imu sulla prima casa non é stata pagata. Tutte queste cose sono figlie del dividendo sulla stabilità», sottolinea Letta. «Nel 2009 - continua il premier - gli interessi sul debito sono costati 70 miliardi, nel 2010 71 miliardi, nel 2011 78 miliardi, nel 2012 86 miliardi e nelle previsioni fatte nel 2012 sul 2013 la cifra doveva essere 89 miliardi di euro, mentre oggi la cifra 2013 con la stabilità guadagnata diventa 83 miliardi di euro: il dividendo della stabilità vuol dire circa 5,5 miliardi di euro».
Su riforme istituzionali partire da maggioranza
La stabilità politica può aiutare a realizzare due riforme: quella della legge elettorale e quella istituzionale: «Superare bicameralismo perfetto - spiega Letta - è priorità del 2014». Le riforme istituzionali «devono essere fatte naturalmente a partire dalla maggioranza di governo» ma «con un'apertura vera fuori dalla maggioranza» che «naturalmente riguarda tutti i soggetti politici, tutti i gruppi parlamentari». «È essenziale che sulla grande riforma costituzionale ci sia un referendum confermativo, anche col sì delle Camere dopo la doppia lettura prescritta».
©RIPRODUZIONE RISERVATA