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Questo articolo è stato pubblicato il 28 dicembre 2013 alle ore 08:50.

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La mappa dell'azionariato Pirelli sta cambiando radicalmente volto. Dopo Edizione e Generali, anche Fondiaria Sai avrebbe detto addio alla Bicocca. E la prossima in lista d'attesa per la valorizzazione della quota è probabilmente Mediobanca. Il tutto mentre a valle si stanno mettendo a punto gli ultimi tasselli chiave utili a favorire la generale semplificazione della struttura di controllo. In quest'ottica, nelle scorse settimane sarebbe stato firmato un patto tra gli azionisti di Nuove Partecipazioni, il veicolo tramite il quale Marco Tronchetti Provera e suoi partner tengono le redini di Lauro 61 assieme a Clessidra, Intesa Sanpaolo e UniCredit.
L'uscita di Unipol
Nelle scorse settimane anche Unipol, presente nel capitale tramite Fondiaria Sai avrebbe liquidato completamente la partecipazione in Pirelli. A Bologna, dopo la parziale dismissione del pacchetto dello scorso giugno, residuava una quota dell'1,85% che allo stato sarebbe stata azzerata. L'addio è avvenuto negli stessi giorni in cui Generali ha collocato il proprio 4,4% e dopo che Edizione Holding, tramite l'emissione di un prestito obbligazionario convertibile, è uscita dal capitale del gruppo degli pneumatici. In tutto, dunque, è già stato valorizzato oltre il 10% del capitale della società da quando il patto è stato definitivamente sciolto il 31 ottobre scorso. Senza, peraltro, alcun impatto sul titolo che, anzi, ieri ha archiviato le contrattazioni a 12,55 euro.
A questo punto si attende la mossa di Mediobanca che aveva vincolato il 4,6% di Pirelli. Già la scorsa estate l'amministratore delegato di Piazzetta Cuccia, Alberto Nagel, aveva chiaramente detto che l'istituto valorizzerà la quota appena si presenterà l'occasione giusta. Già queste prime tre mosse, intanto, hanno ridisegnato l'assetto azionario della Bicocca in maniera sostanziale. Basti pensare che ora la presenza di investitori istituzionali esteri nel capitale ha superato quota 43%. Quasi il 60% in più rispetto a due anni fa. Nel 2011, secondo quanto illustrato dalla stessa società alla presentazione del nuovo piano industriale, il peso dei soci esteri era attorno al 27%. Quota poi salita al 36% nel 2013. Ora, come detto, con gli ultimi passaggi siamo già al 43%. Ma la percentuale è destinata a salire per effetto del potenziale addio di Mediobanca. E Intesa Sanpaolo? L'amministratore delegato, Carlo Messina, ha dettato la linea: «Il nostro obiettivo, in una prospettiva di medio termine, è valorizzare, dove è possibile, le partecipazioni». Al momento, tuttavia, Ca' de Sass è ancora nel consiglio di amministrazione della Bicocca e peraltro, è presente anche a monte della catena di controllo. Insomma per la banca, che ha l'1,6% della Bicocca, la pratica Pirelli potrebbe non essere una questione così urgente. In ogni caso, la presenza italiana nel capitale della società in futuro ruoterà attorno solo al 26,1% detenuto da Lauro 61.
Il patto a monte
Nel mentre in cui si va ridefinendo l'assetto a valle, a monte Marco Tronchetti Provera ha avviato la semplificazione della catena di controllo con l'incorporazione in Mtp spa di Mtp partecipazioni e di Gpi. Questo dovrebbe portare il peso di Tronchetti Provera in Nuove Partecipazioni saldamente oltre il 50%. Il resto del capitale verrà spartito tra Luca Rovati (Rottapharm), Gwm (Sigeri Diaz), Carlo Acutis e Alberto Pirelli, più Massimo Moratti con il quale si stanno definendo le tecnicalità per la presenza nel capitale di Nuove Partecipazioni. In vista del riassetto azionario, nelle scorse settimane è stato siglato un patto che vincola i soci per i prossimi cinque anni, ossia per il tempo utile a ridefinire la catena Pirelli, che prevede tra l'altro la fusione tra Lauro 61 e Camfin. L'intesa è un accordo che di fatto disciplina la presenza delle minoranze, ossia degli azionisti diversi da Tronchetti, nel consiglio di amministrazione di Nuove Partecipazioni e ribadisce in maniera chiara che controllo e gestione del veicolo sono invece saldamente in mano al presidente e amministratore delegato del gruppo degli pneumatici. Specifica inoltre la "missione" di Nuove Partecipazioni, quella cioè di essere azionista di Lauro 61. Evidentemente l'accordo, che non ha alcun effetto su Lauro 61 e Pirelli, sarà esteso a Moratti una volta definiti i termini del suo ingresso.
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