Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 28 dicembre 2013 alle ore 08:48.

My24


MILANO
Il ceo di Telecom, Marco Patuano, lo ha detto in più occasioni ultimamente: dopo la sbornia di temi legati all'aspetto finanziario bisogna tornare a parlare di Telecom sul fronte industriale.
Sarà anche per questo che la notizia che Il Sole 24 Ore è in grado di anticipare viene vissuta con uno stato d'animo diverso all'interno della società. Che si è messa al lavoro in altre 30 città per posare la fibra ottica. Il roll out interessa centri più o meno grandi lungo tutta la Penisola. L'elenco comprende capoluoghi di provincia, ma non solo: Cagliari, Alessandria, Arezzo, Modena, Siena, Novara, Piacenza, Reggio Calabria, La Spezia, Messina, Parma, Salerno, Pesaro, Cremona, Ferrara, Foggia, Savona, Bolzano, Rimini, Latina, Lucca, Siracusa, Terni, Busto Arsizio (Va), Cinisello Balsamo (Mi), Sesto San Giovanni (Mi), Torre del Greco (Na), San Lazzaro di Savena, Castel Maggiore e Castenaso (tre centri nei pressi di Bologna).
«Stiamo dando forte impulso alla fibra ottica – dichiara Roberto Opilio, direttore Technology di Telecom Italia – e il nuovo piano prevede infatti un significativo incremento degli investimenti innovativi». Traducendo in cifre, il Piano 2014-2016, svelato nel corso del Consiglio d'amministrazione del 7 novembre, prevede in Italia 1,8 miliardi di euro per lo sviluppo innovativo della banda ultralarga su rete fissa per il segmento dell'accesso. Un'accelerazione dunque rispetto agli 800 milioni messi agli atti con il precedente Piano 2013–2015 che aveva come target il raggiungimento – in termini di copertura – del 35% della popolazione. Il piano 2014-2016 punta invece a una copertura del 50% della popolazione entro entro fine 2016.
«Per queste nuove città in cui abbiamo avviato i lavori di posa della fibra – aggiunge Opilio – prevediamo di lanciare l'offerta nel corso del 2014, al raggiungimento di un significativo numero di cabinet». A queste 30 città «se ne aggiungeranno altre che avvieremo ex novo nel 2014 e negli anni successivi, con l'obiettivo di arrivare a circa 600 Comuni nel 2016».
Il tutto basandosi sull'architettura Fttc (Fiber to the cabinet) in tecnologia Vdsl2, ossia una rete mista rame-fibra: rame da casa dell'utente fino all'armadietto stradale e fibra dal cabinet alla centrale. Una tecnologia, quest'ultima, che permette una velocità di 30 Megabit al secondo (in download), inferiore rispetto all'architettura Ftth (Fiber to the home) che assicura 100 Megabit al secondo, ma anche costi e difficoltà operative non trascurabili.
L'offerta Ftth Telecom ce l'ha a Milano come altri operatori: Vodafone (che ha l'offerta in 34 città e con il piano Spring punta a 150 centri entro il 2016), Wind (che con Infostrada è per ora presente in Ftth solo a Milano) e Fastweb (pioniere dell'offerta in Ftth in Italia che ha l'obiettivo di raggiungere 5,5 milioni di persone entro il 2014). Tornando a Telecom, Milano è uno dei 37 centri già coperti dalla sua rete in fibra.
L'accelerazione dell'ex monopolista sul fronte del broadband fisso è anche accompagnata da una revisione al ribasso dei prezzi consumer a partire dall'1 gennaio. Un esempio: sull'offerta a 100 Mega a Milano si passa dai 49 ai 39 euro al mese in promozione per sei mesi per poi passare a 54,9. Anche sui 30 Mega le offerte saranno riviste al ribasso rispetto al listino attuale.
Di certo è un'accelerazione che arriva in un momento particolare. Si attendono infatti i risultati del lavoro della comissione presieduta da Francesco Caio sullo stato della banda larga in Italia. E non è da trascurare l'effetto dell'apertura dei cabinet Telecom agli operatori alternativi e ai loro Dslam (le parti "intelligenti"), stabilita dall'ultima delibera Agcom.
@An_Bion
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi