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Questo articolo è stato pubblicato il 31 dicembre 2013 alle ore 06:42.

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ROMA
Salta, ma per mere esigenze di omogeneità, l'allentamento del patto di stabilità per Venezia, come pure la discussa accisa sui tabacchi. Resta, invece, il "salvagente" per Roma Capitale che consentirà al sindaco Ignazio Marino di evitare il default del Comune. E vengono confermati i rinvii della web tax e della stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili, le modalità di riparto per il solo 2013 del fondo sperimentale di riequilibrio delle province, ma anche la norma sui cosiddetti "affitti d'oro" della Pa e l'ampliamento del "bonus mobili" che potrà superare anche l'importo della ristrutturazione a cui è collegato. Sono le partite uscite dalla versione definitiva del decreto milleproroghe, che hanno però trovato posto in un testo spin-off partorito all'ultimo minuto dal Governo - e pubblicato ieri sulla «Gazzetta ufficiale» -, per rispettare l'appello lanciato dal capo dello Stato nei giorni scorsi dopo l'ennesimo decreto monstre.
Il travaso dal milleproroghe al nuovo decreto non ha riservato brutte sorprese per la capitale. Le norme previste sono infatti quelle già contenute nel "salva-Roma", poi ritirato dall'esecutivo, e non avranno alcun impatto sul debito pubblico. In sostanza, l'amministrazione capitolina potrà innanzitutto recuperare 485 milioni di euro, erogati al Comune nel 2009 dal governo e poi "girati" all'allora commissario straordinario al debito di Roma (attualmente il ruolo è ricoperto da Massimo Varazzani), prima ancora che fossero formalizzati i rapporti finanziari tra Campidoglio e gestione commissariale. Quest'ultima potrà poi iscrivere ulteriori 115 milioni nella massa passiva del debito ante aprile 2008, che è poi quello gestito da Varazzani, laddove il Comune dovesse rintracciare delle nuove poste antecedenti al 2008. Inoltre, il Campidoglio potrà riacquistare l'esclusiva titolarità dei crediti verso le partecipate già vantati dal commissario (tra questi anche i 404 milioni relativi alla sola Atac). Senza contare, infine, lo sblocco di 20 milioni di euro, da qui al 2015, per la raccolta differenziata. Una boccata d'ossigeno che consentirà a Marino di archiviare il bilancio 2013 e di avere qualche margine di manovra per il 2014.
Anche Milano tira un sospiro di sollievo visto che il decreto ha confermato i 25 milioni al Comune per Expo 2015. Nel provvedimento pubblicato in Gazzetta, sono arrivati poi, come detto, i rinvii a giugno 2014 della "web tax" e della possibilità per le Regioni di stabilizzare i lavoratori socialmente utili.
Taglia il traguardo anche il pacchetto di norme su infrastrutture e trasporti che stabilisce, tra l'altro, l'anticipazione dell'Economia all'Anas delle risorse disponibili per il 2013 per coprire i pagamenti degli stati d'avanzamento lavori, ma anche il trasferimento dei fondi 2013 a Trenitalia per il servizio svolto in Sicilia e in Valle d'Aosta. E ribadisce la cogenza del contratto di programma 2007-2013 tra Stato e Rfi per la prosecuzione degli interventi sulla rete nonché la facoltà per il commissario straordinario del piano di rientro sul trasporto pubblico locale in Campania di adottare i provvedimenti necessari all'attuazione. Il testo semplifica le procedure per la cessione degli immobili pubblici e anticipa al 2014 il termine per recedere dai contratti di locazione troppo onerosi per la pubblica amministrazione ("affitti d'oro"), ma cancella anche la norma che impediva la rescissione dei contratti sugli immobili di proprietà di fondi comuni d'investimento (ergo quelli costosissimi del Parlamento).
Dal lavoro di analisi e scrematura, condito anche da non poche polemiche, alcune norme sono infine rimaste al palo: la sterilizzazione dell'aumento dell'Iva sul prezzo finale di vendita delle sigarette (con un aumento fino allo 0,7% dell'accisa) e l'allentamento del patto di stabilità per Venezia. Tema, quest'ultimo, su cui è intervento ieri direttamente il premier Enrico Letta, giustificando il rinvio con l'esigenza di assicurare ai due decreti «snellezza e rigorosa omogeneità» e confermando, al tempo stesso, «la volontà del Governo di inserire la disposizione nel primo provvedimento utile».
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Le principali misure
ROMA CAPITALE
INFRASTRUTTURE
EXPO 2015
Arriva il "salvagente" per i conti della capitale
Nel decreto last minute trovano spazio le norme, già previste dal "salva-Roma" che consentiranno al Comune di evitare il default. L'ammnistrazione capitolina potrà, tra l'altro, recuperare 485 milioni, erogati al Comune nel 2009 dal governo e poi "girati" al commissario straordinario del debito
Via libera alle anticipazioni per Anas e Trenitalia
Il provvedimento assicura l'anticipazione dell'Economia all'Anas delle risorse disponibili per il 2013 per la copertura dei pagamenti dovuti sulla base dello stato d'avanzamento lavori. Sempre dal Mef arriveranno a Trenitalia le somme 2013 per assicurare il servizio in Sicilia e Valle d'Aosta
Nuovi fondi per sostenere le spese per Expo 2015
Con il secondo decreto approntato dall'esecutivo e pubblicato ieri in Gazzetta, arriva anche il disco verde a nuove risorse per l'Expo 2015. Il provvedimento attribuisce infatti al Comune di Milano un contributo di 25 milioni di euro a titolo di concorso al finanziamento delle spese per la realizzazione di Expo 2015

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