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Questo articolo è stato pubblicato il 01 gennaio 2014 alle ore 12:34.
L'ultima modifica è del 01 gennaio 2014 alle ore 12:55.

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Botta e risposta tra Movimento 5 stelle e Palazzo Chigi sugli affitti d'oro dei palazzi della politica. Il M5S ha accusato il governo di aver fatto una «nuova porcata» spiegando che il decreto nato dalla costola del Milleproroghe «non dà il tempo materiale per poter esercitare il recesso dai contratti» sui cosiddetti affitti d'oro e che si tratta di una «norma truffaldina». Palalzzo Chigi ha replicato su twitter: non capiscono quello che leggono.

L'attacco del M5s: nuova porcata
«Abbiamo scoperto una nuova porcata sugli affitti d'oro: il Milleproroghe non dà il tempo materiale per poter esercitare il recesso dai contratti», aveva denunciato su Facebook il deputato 5 stelle, Riccardo Fraccaro, subito rilanciato nella pagina ufficiale di Montecitorio 5 Stelle. La collega M5S Giulia Di Vita aveva spiegato su twitter: «Per disdire contratti di locazione della Camera (entro il 30/6/2014) serve un preavviso di 6 mesi, ovvero si doveva fare ieri. Geni!». «È una legge truffaldina - aveva proseguito Fraccaro su Fb - che ha l'effetto di neutralizzare la norma anticasta del M5S, rendendo di fatto impossibile disdire le locazioni milionarie. Chi ha scritto questo decreto scandaloso e chi l'ha promulgato ora ne paghi le conseguenze di fronte al Paese: devono subito ripristinare la norma a 5 stelle che consente di tagliare miliardi di sprechi e poi ritirarsi con disonore».

Il tweet di palazzo Chigi: non capiscono quello che leggono
Ma l'esecutivo respinge le critiche al mittente: «Chi definisce truffaldina» la norma sugli affitti d'oro «contenuta nel decreto del 27/12, ammesso che sia in buona fede, non capisce quel che legge», replica Palazzo Chigi con due messaggi su Twitter. Il decreto, spiega ancora il Governo, prevede «6 mesi dal 1 gennaio 2014 per disdire. Da quel giorno scattano 6 mesi entro cui rilasciare immobile».

Disdetta dei contratti entro il 30 giugno 2014
Nel segno della spending review, con il decreto contenenti disposizioni «di carattere finanziario indifferibile» (tra cui spiccano quelle cosiddette salva-Roma) si anticipa infatti al 30 giugno 2014 (rispetto al 31 dicembre contenuto nella versione originaria) il termine per Pa, enti locali, Regioni e organismi costituzionali, per recedere dai contratti di locazione troppo onerosi. Inoltre il decreto allunga a sei mesi (rispetto ai 60 giorni iniziali) i termini di preavviso per l'esercizio del recesso dai contratti di locazione. Tra questi quelli dei cosiddetti palazzi Marini, in pieno centro a Roma, che ospitano gli uffici dei deputati senza incarichi istituzionali. Con un costo, Iva inclusa, per le casse dello Stato, superiore ai 20 milioni di euro l'anno.

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