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Questo articolo è stato pubblicato il 01 gennaio 2014 alle ore 15:55.
L'ultima modifica è del 02 gennaio 2014 alle ore 10:01.

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L'ingresso del tunnel del Gran Sasso sulla A24 (Ansa)L'ingresso del tunnel del Gran Sasso sulla A24 (Ansa)

Un aumento medio dei pedaggi del 3,9%, con punte superiori all'8%. Così sono scattati dal primo gennaio i rincari delle tariffe autostradali approvati dai Ministeri dei trasporti e dell'Economia. Il rincaro maggiore si registra sulla Strada dei Parchi (+8,28%), seguita dalle Autostrade Centropadane (+8,01%), mentre non ci sarà nessuna variazione dei pedaggi per il Consorzio Autostrade Siciliane, le Autostrade Meridionali e la Asti-Cuneo.

Gli aumenti dei pedaggi per singola società (dati del Ministero delle infrastrutture e trasporti).

Il caso
Un caso limite è quello della tratta Padova-Venezia, dove si passa da 95 centesimi a 3 euro che assorbe anche gli investimenti per la realizzazione del Passante di Mestre. Ma, spiegano fonti del Ministero, era inoltre necessario sanare una mancanza, visto che su quella tratta molti automobilisti usavano un "trucchetto" per cui uscendo e rientrando in autostrada riuscivano ad evitare il pedaggio.

Lupi: poteva andare peggio
«Siamo riusciti a contenere gli aumenti delle tariffe autostradali grazie a un'azione di calmieraggio svolta del Ministero: a fronte di richieste che per alcune tratte arrivavano al 18%, l'incremento si è fermato a una media del 3,9 per cento». È quanto ha affermato il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi. « Abbiamo già previsto - ha annunciato Lupi - incontri con Aiscat, l'associazione delle concessionarie, con cui avviare un dialogo per verificare strade nuove e consensuali rispetto agli attuali automatismi di adeguamento delle tariffe».

Ginefra (Pd): aumenti ingiustificati
«L'aumento delle tariffe autostradali, che peraltro scatta in pieno periodo festivo, è ingiustificato e ingiustificabile e suona come una tassa sulle vacanze». Così il deputato del Pd Dario Ginefra che aggiunge: «provvederò nella giornata di domani a presentare un'interogazione ai ministri Lupi e Saccomanni per conoscere quali siano stati gli investimenti operati dalle società di gestione autostradali necessari per giustificare tali rincari».

Gasparri: incremento largamente superiore all'inflazione
«Chissà come festeggeranno la stabilità dello spread, frutto delle sale regia degli speculatori finanziari, le famiglie colpite da aumenti a raffica di tariffe e prezzi. Il Governo si arrampica sugli specchi e sui caselli autostradali ma ancora una volta poi si stende a tappetino. Tra i tanti aumenti spicca quello delle autostrade, privo di giustificazioni, largamente superiore al tasso di inflazione, chiaro segno di subordinazione all'arricchimento dei padroni delle strade. Questa la verità. Qualcuno invii un messaggio a Napolitano». Lo afferma Maurizio Gasparri, vice presidente del Senato.

Autotrasportatori Cna a Letta, basta aumenti
Se si continua ad aumentare i pedaggi «non ci si potrà lamentare se i forconi del 9 dicembre scorso saranno nuovamente inforcati». La presidente della Cna-Fita, Cinzia Franchini, ha scritto una lettera aperta al premier Enrico Letta per ricordare che «se il cambiamento tanto invocato non sarà praticato laddove veramente ce n'è bisogno, come sulla Venezia -Trieste (tratte Autovie venete +7,17%, ndr) e in ogni tratto autostradale dove le gestioni continuano imperterrite a garantirsi extra-budget a spese» degli autotrasportatori, gli appelli a non essere «distruttivi» del presidente Napolitano «saranno vani, inutili ed insipienti».

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