«Puntare di più sulla bioedilizia»

Si chiama Pyramidenkogel ed è la torre in legno più alta al mondo. Si trova in Carinzia, Austria e l'ha costruita la Rubner Holzbau da Chienes, Alto Adige.
Ma non tutto il settore del legno e dell'edilizia in legno guarda al 2014 dall'alto. «Tante Pmi, poco export e tanto import a squilibrare i conti» come sintetizza Emanuele Orsini, neopresidente di Assolegno: «Abbiamo il 35% del territorio nazionale ricoperto da boschi e acquistiamo il 90% del legno che ci serve. Le pare che ci sia qualcosa che non va?».
Il segmento del legno – l'altra "gamba", assieme al mobile, di FederlegnoArredo – chiude un 2013 con molte ombre. Fatturato alla produzione a -4,4% rispetto al 2012 (pari a 9,8 miliardi), mercato interno a -6 per cento. In un anno hanno chiuso 1.700 aziende e sono andati in fumo quasi 3mila posti di lavoro.
«La quota di export sul fatturato – ha spiegato ancora Orsini – è appena al 20%, ma la casa in legno e la bioedilizia sono, ad esempio, un filone dell'industria del legno che cresce sul mercato internazionale». Grazie a bioedilizia e risparmio energetico, ha spiegato ancora Orsini, «la casa in legno "all'italiana" fa concorrenza ai tedeschi. Mentre l'export di porte e finestre va soprattutto verso Usa e Russia». «Nostri mercati di sbocco – aggiunge Orsini – sono anche il Marocco e il Centroamerica. In Africa ci sono forti potnzialità ma il segreto è la continuità. Bisogna avere società sul luogo e personale stabile. Poi assumersi il rischio dell'instabilità socio-politica locale e i continui cambi di governi che non aiutano a costruire relazioni stabili in Paesi non proprio trasparenti. Alcuni dei nostri associati si stanno però già muovendo in quell'area con risultati rilevanti».
E in Italia? «All'inizio di dicembre – ha concluso Orsini – Federlegno e Consiglio superiore dei lavori pubblici hanno firmato un protocollo per promuovere i sistemi costruttivi in legno e snellire le pratiche per permessi e autorizzazioni».
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