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Questo articolo è stato pubblicato il 04 gennaio 2014 alle ore 18:10.
L'ultima modifica è del 05 gennaio 2014 alle ore 15:30.

Al Cska Mosca calciava punizioni e rigori. Tutti col sinistro, il piede che gli ha permesso di raccogliere consensi prima in Asia, poi nel campionato russo. Trequartista per diletto e forse un po' pure per vocazione, Keisuke Honda. Il 27enne centrocampista, il primo giapponese nella storia del club rossonero è atterrato a Milano sabato. Oggi visite mediche di rito e sosterrà primo allenamento con i suoi nuovi compagni agli ordini di Massimiliano Allegri.
«Capisco la situazione, so che tutti si aspettano molto da me. Io penso di poter fare qualcosa di speciale, di cambiare qualcosa, sono fiducioso», ha dichiarato il nuovo acquisto del Milan ai microfoni di Milan Channel dopo l'atterraggio a Malpensa. «Guardavo sempre il Milan in tv sono davvero felice di essere arrivato: il Milan è una leggenda, questo è il mio sogno che diventa realtà».
«Honda è un giocatore con ottime qualità tecniche che porterà il suo valore aggiunto alla rosa. È venuto al Milan con molto entusiasmo, ha molta voglia di dimostrare il suo potenziale», è stato il commento del tecnico del Milan, Massimiliano Allegri, sul neo acquisto rossonero.
La presentazione ufficiale del nazionale nipponico è in programma mercoledì a San Siro. L'esordio in campo dovrebbe avvenire domenica prossima 12 gennaio in occasione di Sassuolo-Milan, match valido per la 19esima giornata di Serie A che si disputerà a Reggio Emilia.
Buova visione di gioco, ma lento e con troppe pause
Ma è veramente quel che serviva ai 7 volte campioni d'Europa, alle prese quest'anno con una classifica piuttosto preoccupante? Honda ha una buona visione di gioco e un buon tiro. Peccato che, di contro, corra con la velocità di un panda (non che un Montolivo, impiegato spesso sulla trequarti, sia veloce, anzi) e spesso si conceda pause infinite che non dicono benissimo circa la sua capacità di rimanere sul pezzo per novanta minuti.
Vedere per credere la gara in Champions contro il Bayern Monaco: per la cronaca, più fischi che applausi. Il Milan si interessò a lui prima di riuscire a dare forma al ritorno del figliol prodigo Kakà. Cercava un giocatore da sistemare dietro le punte. Un playmaker, per dirla con le logiche della pallacanestro. Quello che era stato Pirlo anni prima, che sarebbe dovuto essere Montolivo e che per ragioni più che evidenti non poteva essere Van Bommel.
Con l'arrivo della stellina giapponese, Allegri potrebbe decidere di confermare l'albero di Natale tanto caro a Galliani. Kakà e Honda trequartisti con la licenza (meglio, il dovere) di innescare Balotelli. Più o meno come andavano le cose prima che Birsa si infortunasse e che Saponara prendesse il suo posto. Ecco, appunto, Saponara. Siamo proprio sicuri che Honda sia tanto meglio del ventiduenne romagnolo? Il campo dirà.
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