Tutti sul carro. La corsa dei leader populisti all'attacco dell'Europa. Ecco chi sono
Il sogno europeo rischia di incrinarsi di fronte agli effetti devastanti della crisi del debito sovrano e all'aumento della disoccupazione. Una frattura che rischia di spaccare l'Unione in due realtà economiche distinte e sempre più conflittuali: un Nord ricco e un Sud in difficoltà costretto ad emigrare. Nel 2007 il 57% dell'opinione pubblica europea aveva una visione positiva dell'Unione. A pochi mesi dalle elezioni che dal 22 al 27 maggio rinnoveranno il Parlamento europeo dotato di nuovi poteri – come la scelta del presidente della commissione europea – tale percentuale si è ridotta al 30%. Il minimo storico di un processo di integrazione in difficoltà.
di Vittorio Da Rold
2. Grecia / Nel centro della crisi due partiti antieuro
L'epicentro della crisi dei debiti sovrani, la Grecia, ha due partiti euroscettici. Uno a destra, i neonazisti di Alba Dorata forti di un consenso del 7% delle ultime elezioni, che chiedono la nazionalizzazione delle banche che hanno ricevuto iniezioni di capitale sotto garanzia dei creditori e la cancellazione del debito delle famiglie greche. L'altro partito anti euro è a sinistra e si chiama Syriza, il secondo partito greco che vorrebbe rinegoziare il Memorandum, cioè il patto che prevede prestiti per 240 miliardi di euro in cambio di riforme e austerità. Syrizia, prima anti euro, si è ammorbidito e ora punta a rinegoziare
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