Tutti sul carro. La corsa dei leader populisti all'attacco dell'Europa. Ecco chi sono
Il sogno europeo rischia di incrinarsi di fronte agli effetti devastanti della crisi del debito sovrano e all'aumento della disoccupazione. Una frattura che rischia di spaccare l'Unione in due realtà economiche distinte e sempre più conflittuali: un Nord ricco e un Sud in difficoltà costretto ad emigrare. Nel 2007 il 57% dell'opinione pubblica europea aveva una visione positiva dell'Unione. A pochi mesi dalle elezioni che dal 22 al 27 maggio rinnoveranno il Parlamento europeo dotato di nuovi poteri – come la scelta del presidente della commissione europea – tale percentuale si è ridotta al 30%. Il minimo storico di un processo di integrazione in difficoltà.
di Vittorio Da Rold
4. Svezia / Democratici di nome, nazionalisti di fatto
In Svezia c'è il partito di estrema destra svedese degli Sverigedemokraterna di matrice nazionalista e di estrema destra. Il partito è stato fondato nel 1988 con l'obiettivo di contrastare l'immigrazione e l'islamizzazione, favorendo invece gli interessi nazionali della Svezia (che non è nell'euro) rispetto all'Unione europea. Ha avuto numerosi consensi in seguito alle recenti rivolte degli immigrati nei quartieri periferici di Stoccolma, Göteborg e Malmö, segno di una integrazione mancata. Alle elezioni del 19 settembre 2010 il partito di estrema destra è entrato per la prima volta nel parlamento (Riksdag), ottenendo 20 seggi. Secondo il New York Times tra i suoi sostenitori ci sono anche degli ex membri del Nordic Reich Party, il Partito del Reich nordico, di simpatie naziste.
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