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Questo articolo è stato pubblicato il 09 gennaio 2014 alle ore 09:32.
L'ultima modifica è del 09 gennaio 2014 alle ore 12:10.

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Sette persone sono state arrestate dai carabinieri del Noe di Roma nell'ambito dell'inchiesta sulla gestione dei rifiuti del Lazio. Tra queste, il proprietario dell'area della discarica di Malagrotta, Manlio Cerroni, e l'ex presidente della Regione Lazio Bruno Landi. Entrambi sono ai domiciliari. L'accusa è di associazione a delinquere finalizzata al traffico di rifiuti. Intanto saranno presentati nel pomeriggio in Campidoglio, i nuovi vertici di Ama, l'azienda municipalizzata dei rifiuti di Roma. Il nuovo cda sarà composto da tre membri: Ivan Strozzi, indicato come presidente e amministratore delegato e due dirigenti del Campidoglio, Rita Caldarozzi e Carolina Cirillo. In passato Strozzi é stato presidente della società Eco Emilia Romagna, direttore generale dell'azienda municipalizzata Igiene Ambientale della città di Torino e amministratore delegato dell'Acam spa di La Spezia.

Indagine Noe
Gli altri arrestati dai carabinieri del Noe sono Luca Fegatelli, fino al 2010 a capo della Direzione regionale Energia, il manager Francesco Rando, l'imprenditore Piero Giovi, inoltre Raniero De Filippis e Pino Sicignano. Le indagini sono state condotte dai militari del Noe (Nucleo operativo ecologico) diretti dal colonnello Sergio De Caprio, anche noto come "Ultimo" (che nel 1993 catturò Totò Riina), e coordinati dal capitano Pietro Rajola Pescarini.

Sequestro da 18 milioni per società del patron di Malagrotta
Le società Giovi e Pontina Ambiente riferibili a Cerroni, sono oggetto di un sequestro per equivalente richiesto dalla Procura di Roma. I militari del Nucleo polizia tributaria Guardia di Finanza devono porre i sigilli a beni e proprietà per 18 milioni di euro.

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