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Questo articolo è stato pubblicato il 09 gennaio 2014 alle ore 17:02.
L'ultima modifica è del 09 gennaio 2014 alle ore 18:25.

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Dopo la condanna dell'Italia da parte della Corte europea dei diritti umani per aver violato i diritti di una coppia di coniugi avendogli negato la possibilità di attribuire alla figlia il cognome della madre invece di quello del padre arriva un disegno di legge bipartisan per dare ai figli il congome di mamma e papà. I primi firmatari sono i senatori Stefano Esposito e Alessandra Mussolini, di Pd e Forza Italia. Il ddl, in tre articoli, interviene sul diritto dei figli ad assumere il cognome di entrambi i genitori.

Il 10 gennaio in Cdm il ddl del Governo sul cognome dei figli
E intanto è annunciato un ddl sul cognome dei figli domani 10 gennaio all'ordine del giorno del Consiglio dei ministri in esecuzione della sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo 7 gennaio 2014

Le regole l'assunzione del cognome previste dalla proposta di legge
«Il figlio naturale - recita il disegno di legge presentato da Esposito e Mussolini - assume il cognome del genitore che per primo lo ha riconosciuto. Se il riconoscimento è stato effettuato contemporaneamente da entrambi i genitori il figlio naturale assume i cognomi di entrambi i genitori. Se la filiazione nei confronti del padre é stata accertata o riconosciuta successivamente al riconoscimento da parte della madre, il figlio naturale può assumere il cognome del padre aggiungendolo a quello della madre. Nel caso di minore età del figlio, il giudice decide circa l'assunzione del cognome del padre». La proposta di legge, presentata questa mattina a Palazzo Madama, modifica l'articolo 262 del Codice civile alla luce della condanna dell'Italia da parte della Corte europea sul cognome dei figli.

La moglie può aggiungere il cognome del marito

Grazie alla modifica dell'articolo 143-bis del Codice Civile, viene previsto che «la moglie può aggiungere al proprio cognome quello del marito e lo conserva durante lo stato vedovile fino a che passi a nuove nozze». Senza l'apparente obbligatorietà presente nell'attuale articolo. Sul punto già la Cassazione nel 1961 ha precisato che l'attuale articolo 143-bis del Codice civile si intende nel senso che la moglie ha il diritto, e non l'obbligo, di aggiungere il cognome del marito al proprio.

Il figlio può assumere il cognome dei due genitori
Inoltre, grazie alla modifica dell'articolo 315-bis, il figlio potrà godere del diritto di «assumere il cognome di entrambi i genitori». Nel presentare la proposta di legge, é stato ricordato come sia «compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana».

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