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Questo articolo è stato pubblicato il 10 gennaio 2014 alle ore 22:07.
L'ultima modifica è del 10 gennaio 2014 alle ore 22:09.

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Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha presentato il suo progetto di riforma dei programmi di sorveglianza dell'intelligence il prossimo 17 gennaio. A riferirlo è stata la Casa Bianca. Il portavoce, Jay Carney, ha dichiarato che Obama mostrerà "i risultati del lavoro fatto durante il processo di revisione".

A dicembre, una task force creata dal presidente ha consegnato un rapporto sulle possibili modifiche, che garantiscano la sicurezza degli Stati Uniti e dei Paesi alleati rispettando allo stesso tempo la privacy dei cittadini. La necessità di una riforma e di limiti ai controlli si è presentata dopo le numerose rivelazioni di Edward Snowden, l'ex contractor della National Security Agency, che ha mostrato l'estensione fuori controllo dei programmi di sorveglianza della Nsa negli Stati Uniti e all'estero.

Obama ha trascorso le ultime settimane a vagliare le 46 raccomandazioni degli esperti, che hanno chiesto più trasparenza e protezione della privacy; è probabile che Obama decida di vietare la raccolta sistematica dei metadati delle telefonate, chiedendo alle compagnie telefoniche o a terze parti di conservarli, in modo che per avere accesso alle informazioni la Nsa sia costretta a chiedere l'autorizzazione.

Il presidente potrebbe poi chiedere una maggiore vigilanza sul National Intelligence Priorities Framework, il documento con cui si mettono a fuoco gli obiettivi dell'intelligence e si decide se tenere sotto sorveglianza i leader degli altri Stati. Un atto necessario, visti i problemi diplomatici causati dalle rivelazioni di Snowden, soprattutto con Berlino e Brasilia, che hanno aspramente criticato Washington per aver spiato il cancelliere tedesco, Angela Merkel, e la presidente brasiliana, Dilma Rousseff.

Snowden ha scaricato 1,7 milioni di file
Edward Snowden ha scaricato 1,7 milioni di file di agenzie di intelligence, praticamente il più grande furto di segreti della storia degli Stati Uniti. Lo sostiene un rapporto riservato del Pentagono, secondo il quale la maggior parte dei documenti riguarda operazioni militari.

«Questo rapporto conferma i miei maggiori timori, il tradimento di Snowden ha messo in grave pericolo gli uomini e le donne del le forze armate americane. Le azioni di Snowden potrebbero avere conseguenze letali per le nostre truppe sul terreno», afferma il deputato repubblicano Mike Rogers, capo della commissione intelligence della Camera, che ha potuto visionare il rapporto del Pentagono.

Olimpiadi invernali di Sochi, in campo anche l'Fbi
Intanto l'Fbi invia in Russia ''alcune decine'' di agenti per contribuire alla sicurezza dei giochi olimpici invernali di Sochi. Lo ha reso noto il direttore del 'bureau' James Comey, confermando che l'agenzia coopera con i servizi di sicurezza russi, come aveva anticipato nei mesi scorsi lo stesso presidente Vladimir Putin.

Circa due dozzine di agenti e personale di altro tipo lavoreranno a Mosca, e oltre una dozzina di altri saranno assegnati a Sochi, ha precisato Comey in una intervista al Washington Post e ad altri media. Alcuni di loro sono già arrivati, ha aggiunto. ''Garantire la sicurezza di qualsiasi Olimpiade è un compito enorme. A Sochi è una sfida particolarmente importante per la prossimità della località a zone di conflitto e di minaccia di terrorismo''.

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