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Questo articolo è stato pubblicato il 11 gennaio 2014 alle ore 17:49.
L'ultima modifica è del 11 gennaio 2014 alle ore 17:54.

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Siamo ai saldi. Quando si dice e scrive che «i prezzi hanno toccato il fondo» nel settore delle aste giudiziarie di immobili se ne trovano i riscontri più diretti. Nella sola provincia di Brescia 650 lotti andranno all'incanto entro il prossimo 24 gennaio. In tutta Italia ormai vanno all'asta ogni giorno molti immobili, molti appartamenti, alla terza-quarta edizione: è quindi tre-quattro volte che l'immobile viene messo in asta ma nessuno compra. E il prezzo cala del 20% edizione dopo ogni edizione.

A denunciare il fenomeno è oggi Confedilizia, l'associazione che tutela la proprietà immobiliare, ricordando che i dati «sono impressionanti e parlano da soli: da dopo la smodata rivalutazione delle rendite catastali e la conseguente tassazione, il mercato immobiliare non si è più ripreso», rileva il presidente Corrado Sforza Fogliani. Secondo Confedilizia «i prezzi delle vendite giudiziarie sono a più del 100% in meno rispetto ai valori Omi dell'Agenzia delle Entrate il confronto tra canoni reali e valori locativi erariali, è anche peggio».

Per Sforza Fogliani, «la tassazione degli immobili, solo degli immobili e solo di quelli della proprietà diffusa continua a condizionare in modo decisivo una ripresa del settore, che in questo momento non dà alcun segnale in questo senso. La revisione della pasticciata della Tasi, invocata da forze politiche governative che chiedono un confronto serio e che ringraziamo, va nella giusta direzione, s'impone. Ma decisivo, allo scopo, è ripristinare una minima convenienza dell'affitto: solo attraverso quest'ultima potrà tornare l'investimento in immobili».

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