Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 11 gennaio 2014 alle ore 15:13.
L'ultima modifica è del 11 gennaio 2014 alle ore 15:39.

My24
ReutersReuters

I nouveaux riches cinesi adorano la Svizzera per gli orologi di lusso, il cioccolato e i paesaggi. Non hanno problemi economici ma lingua e cultura, a differenza di altri popoli, impediscono loro di praticare con l'agilità richiesta lo sport invernale per eccellenza che non hanno potuto imparare in Patria: lo sci. Proprio per accontentare questo nuovo mercato l'ente di turismo svizzero ha reclutato e addestrato otto istruttori di sci madrelingua che cercheranno di insegnare ai connazionali milionari l'arte di sopravvivere sulle piste.

Nelle località più alla moda St. Moritz, Davos, Zermatt, Gstaad alcuni giovani istruttori sono già al lavoro. Uno di loro Xu Zhongxing, 26 anni, che insegna a Grindelwald, spiega che lo sci sta diventando una moda in Cina: «Chi racconta di aver fatto questa esperienza è molto invidiato e considerato un re dello stile... Nel mio Paese nelle giornate invernali si gioca soprattutto a carte o a mahjong solo negli ultimi anni si sta scoprendo questo sport. A Chongli, dove sono nato, una destinazione sciistica della provincia di Hebei a tre ore da Pechino, ci sono già 4 impianti e nei prossimi anni ne verranno costruiti altri». Ai giovani poi, afferma Zhongxing, piacciono molto le giacche, le tute sportive e gli accessori (caschi con telecamera, occhiali , guanti) che esibiscono fieramente anche in città. Sulle piste la priorità degli orientali è divertirsi e non farsi male ma, soprattutto, non "perdere la faccia", per questo ci vogliono maestri cinesi.

Le prospettive per il turismo
Secondo alcune stime dell'ente turistico svizzero ci sono tra i cinque e i dieci milioni di sciatori attivi in Cina, ma la crescita potenziale, su un bacino di un miliardo e trecento milioni è enorme. (l.b.)

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi