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Questo articolo è stato pubblicato il 11 gennaio 2014 alle ore 08:29.

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ROMA
Per la seconda volta in meno di una settimana, il ministero dell'Economia è costretto a intervenire per disinnescare una "mina" sotterrata nel campo dell'Istruzione. Alla nota di mercoledì, con cui il Tesoro ha spiegato che non avrebbe provveduto a recuperare i 150 euro per gli scatti di anzianità agli insegnanti, ne è seguita un'altra ieri, volta a chiarire che non ci sarà nessun blocco delle assunzioni degli insegnanti di sostegno, come paventato nei giorni scorsi da alcuni sindacati e forze politiche (in primis il M5S).
Nel nuovo comunicato di via Venti Settembre, viene infatti precisato che l'Istruzione ha inviato il decreto interministeriale Miur-Mef «di rideterminazione delle dotazioni organiche dei posti di sostegno in data 19 dicembre 2013, insieme alla richiesta di autorizzazione all'assunzione del primo nucleo di insegnanti» e che nei nei «dieci giorni lavorativi successivi, inclusi quelli tra Natale, Capodanno ed Epifania, la Ragioneria Generale dello Stato ha effettuato le verifiche prescritte ed espresso parere positivo tanto sul decreto quanto sulla richiesta di assunzione, fatti salvi gli ulteriori adempimenti del Miur».
Sempre l'Economia ha aggiunto che nelle prossime ore il decreto, controfirmato dal ministro Fabrizio Saccomanni, verrà restituito al Miur, mentre il parere favorevole all'assunzione verrà trasmesso agli uffici del ministro per la Pubblica amministrazione». Toccherà poi a Palazzo Vidoni predisporre il Dpr che consentirà la stabilizzazione del primo contingente di docenti di sostegno. Che ammonta a 4.400 unità sugli oltre 26mila in tre anni previsti dal decreto "L'Istruzione riparte" convertito in legge nel novembre scorso.
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