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Questo articolo è stato pubblicato il 12 gennaio 2014 alle ore 14:43.
L'ultima modifica è del 12 gennaio 2014 alle ore 19:45.

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Superare l'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori e detassare il lavoro produttivo. Questi alcuni dei punti principali del piano per il lavoro illustrato oggi dal Nuovo Centrodestra a Borgo Egnazia, a Savelletri di Fasano (Brindisi), per voce del vicepremier Angelino Alfano e dell'ex ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi. Una proposta di legge sul lavoro che arriva al termine della due giorni di lavori del Nuovo Centrodestra che si è tenuta in Puglia (sabato la convention di Bari, oggi la conferenza stampa a Fasano). Un testo che sarà presentato al premier Enrico Letta la prossima settimana, per il contratto di governo.

Dieci punti programmatici illustrati da Sacconi
Il "Jobs act" del centrodestra che contiene dieci punti programmatici e si basa su quattro grandi linee guida, secondo quanto riferito dall'ex ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi. Le direttrici di marcia del Piano del lavoro del Nuovo centrodestra sono due: meno tasse e meno regole. Lo ha spiegato il vicepremier Angelino Alfano, presentando insieme all'ex ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, il documento che nei prossimi giorni arriverà nelle mani del premier Letta. «Su questo binario si muoverà» la riforma del mercato del lavoro e la diminuzione delle tasse che noi proporremo per il contratto di Governo», ha detto Alfano.

Il Jobs Act di Renzi è del Novecento
«Il Pd ha fatto sul lavoro una proposta timida, noi chiediamo al Partito democratico di non proporci idee del Novecento», ha detto Alfano, definendo le proposte del Pd, «almeno quella fin qui conosciuta». Secondo il vicepremier, quella del Nuovo centrodestra «é una proposta più moderna e più avanzata», mentre quella del Pd «é timida, legata ai vecchi schemi del '900 e della Cgil. Con il Pd - ha concluso Alfano - speriamo di trovare punti in comune, ma di questo ci occuperemo quando conosceremo il loro testo scritto».

Liberare il lavoro
Il primo slogan è «liberare il lavoro per liberare i lavori - ha spiegato Sacconi - cioè semplificare e liberare l'apprendistato, liberare il contratto a tempo determinato compreso il superamento dell'articolo 18, liberare molte altre tipologie contrattuali, liberare il potere della contrattazione e negoziazione in azienda sia di carattere collettivo che individuale, avere cioè fiducia nella capacità di incontro tra imprenditore e lavoratori».

Detassare il lavoro per aumentare i salari
Seconda parola d'ordine «detassare il lavoro produttivo per aumentare i salari». Potremmo anche dire, ha spiegato Sacconi, «partecipare per guadagnare. Ci riferiamo al salario di produttività cui si dovrebbe prioritariamente provvedere in termini di detassazione, di riduzione della pressione fiscale e contributiva con le risorse attribuite alla riduzione più generale del cuneo fiscale sul lavoro», In pratica attraverso il salario di produttività il lavoratore può guadagnare di più quando l'impresa va bene. «Potremmo anche dire: partecipare per guadagnare - ha spiegato Sacconi - cioé ci riferiamo al salario di produttività, cui si dovrebbe prioritariamente provvedere in termini di detassazione, di riduzione della pressione fiscale contributiva con le risorse attribuite più in generale alla riduzione del cuneo fiscale sul lavoro».

Premiare chi occupa
La terza linea guida del piano è «premiare - ha sottolineato Sacconi - chi occupa per aiutare chi non lavora. Premiare chi occupa significa soprattutto due cose: tutti i sussidi possono diventare premio per il datore di lavoro che assume il sussidiato, ciascun disoccupato deve avere dalle Regioni, sulla base dei fondi europei un buono da poter spendere presso un servizio pubblico o privato che sia nella misura in cui occupa il lavoratore».

Investimento nella formazione per i sussidi ai disoccupati
Il quarto punto è «provvedere ai disoccupati - ha detto Sacconi - attraverso la generalizzazione dell'assicurazione obbligatoria che dà luogo ai sussidi attraverso l'investimento nelle conoscenze e nelle competenze».

Semplificare e liberare l'apprendistato
Altro punto del piano del Nuovo centrodestra è «semplificare e liberare l'apprendistato, liberare il contratto a tempo indeterminato, compreso il superamento dell'articolo 18, liberare altre tipologie contrattuali, liberare il potere della contrattazione e negoziazione in azienda, sia di carattere collettivo che individuale, avendo fiducia nella capacità di incontro fra imprenditori e lavoratori».

Ogni euro tagliato vada alla riduzione delle tasse
«Per noi é essenziale che ogni euro tagliato alla spesa pubblica improduttiva con il Piano Cottarelli, con la cosiddetta spending review, venga dato per la diminuzione delle tasse sul lavoro», ha spiegato Alfano. «Il nostro obiettivo sarà quello di fare rimanere nelle casse dello Stato meno tasse possibili, che sono esattamente la inframmezzatura tra il tanto che esce di tasca dall'imprenditore e quello che prende il lavoratore - ha aggiunto il vicepremier - Il differenziale sono tasse dello Stato, noi vogliamo intervenire li e per intervenire li non vogliamo aumentare altre tasse. Noi non vogliamo aumentare altre tasse per diminuire la tasse sul lavoro vogliamo tagliare la spesa. Proponiamo che ogni euro del piano Cottarelli venga attribuito alla diminuzione delle tasse sul lavoro».

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